Vacanze pre – adottive. ANFAA: “I bambini grandi non sono giocattoli”. Ai.Bi.: “Ma anche loro vogliono essere adottati”

colombia-amazon-soco-childrenI bambini non sono giocattoli da provare”, “Non sono un elettrodomestico ancora in garanzia: se difettoso, si può restituire” “L’adozione non è un esperimento. Se va bene ci teniamo il bambino, se va male lo restituiamo”, “Queste vacanze sono un’illusione, sono sbagliate e mistificatorie

Abbiamo ricevuto la lettera aperta di Donata Nova Micucci, presidente nazionale Anfaa, che esprime forti riserve sulla validità e persino sull’eticità della proposta di vacanze pre-adottive di Ai.Bi.

“Preoccupano moltissimo i riflessi negativi su bambini già duramente segnati da anni di ricovero in istituto e da fortissime deprivazioni affettive se non da maltrattamenti e abusi. Questi bambini, che attraverseranno l’oceano per passare “tre settimane di vacanza” con una famiglia in Italia, saranno ben consapevoli delle reali finalità di questa iniziativa, che inevitabilmente creerà in loro forti aspettative. Questa esperienza rappresenterà forse l’unica possibilità di avere una famiglia cui hanno diritto, ma che non hanno mai avuto… Sapranno anche che se questa “prova” non riuscirà, trascorreranno il resto della loro vita da soli, in istituto…

Chi di noi ha adottato bambini grandi sa, dai loro stessi racconti, con quanta angosciante preoccupazione e paura hanno vissuto l’incontro con quegli adulti che sarebbero poi diventati i loro genitori, alcuni di essi, che avevano già vissuto precedenti tentativi di “abbinamento” falliti, al momento dell’incontro hanno manifestato reazioni di vero panico, temendo un nuovo rifiuto…” si legge nella lettera (il testo completo, qui POSSIAMO CHIAMARLE VACANZE?). “Questi bambini quanto dovranno simulare per rendersi desiderabili e/o accettabili agli occhi dei loro possibili genitori? E’ inutile negare che i minori proposti sono bambini “impegnativi”: hanno subito sovente maltrattamenti ed abusi che li hanno segnati nel profondo e che richiedono, in base alle nostre esperienze, non solo tanto, tanto tempo, ma anche tanta pazienza, tante attenzioni e tante cure affettuose e continue da parte dei genitori. Per riuscire a colmare le gravi carenze affettive subite e recuperare il tempo perduto.”

“Ogni soluzione e proposta concreta per fare adottare bambini grandi è la benvenuta”, replica Marco Griffini, presidente di Ai.Bi. “Ma la critica, fine a se stessa, non aiuta i minori. Al di là del fatto di non essere d’accordo, al di là dei dubbi legittimi, quali alternative si propongono?”

Sicuramente, le vacanze preadottive, viste e “lette” come un esperimento da fare sulla pelle dei bambini sembrano terribili. Ma occorre affrontare la realtà da un altro punto di vista. Quanti bambini di 11,12 ,13 anni e anche oltre hanno potuto trovare una famiglia definitivamente, diventando figli, dopo aver fatto un periodo di vacanza estiva o invernale?

Quante coppie, che li hanno ospitati, non pensavano certamente di adottarli, ma la frequentazione, la conoscenza, l’affetto che si sono man mano stabiliti, hanno fatto sì che il bambino grande ospitato non fosse più considerato un “mostro”, un minore impegnativo e difficile, ma un bimbo bisognoso di amore e di affetto?

Le vacanze a scopo adottivo hanno esattamente questa funzione: permettere ai bambini grandi che sono sempre gli ultimi ad essere desiderati come figli, di inserirsi in punta di piedi in una famiglia che li potrebbe accogliere per sempre. E’ evidente che occorre una seria preparazione sia per i ragazzi sia per le coppie che aderiranno a questo progetto.

Ma va guardata in faccia la realtà: questa è un’opportunità che viene offerta a dei minori che diversamente non potrebbero mai più essere adottati perché “troppo grandi”.

E quindi la soluzione quale potrebbe essere? Rassegnarci? Non fare niente per loro? Non promuovere alcuna iniziativa perché tanto sono destinati, “poveri ragazzini”, a crescere da soli?

“Noi crediamo a tal punto che questa proposta innovativa – che già esiste negli Usa, in Germania e in Francia e che nel nostro Paese viene introdotta per la prima volta grazie alla collaborazione con l’Istituto Colombiano de Bienestar Familiar – possa offrire un’occasione reale a questi ragazzi che, dopo un primo incontro informativo, replichiamo sabato 22 con un secondo appuntamento aperto a tutte le coppie che vogliono capire meglio di che cosa si tratta e come si può aderire al progetto vacanze pre-adottive”, conclude Griffini.

 

E’ possibile partecipare all’incontro in videoconferenza da tutte le 15 sedi regionali di Ai.Bi..

Per aderire e/o richiedere ulteriori informazioni basta rivolgersi ai nostri operatori, scrivendo a mara.androsiglio@aibi.it e michele.torri@aibi.it .