Roma: “Adesso inizia l’estate, ci vediamo a settembre”. Più di un anno in attesa del primo incontro. L’ennesimo caso di “mala adozione”. Lettera aperta al Ministro Cancellieri

images Da luglio a settembre (dell’anno successivo) in attesa del primo incontro per avviare l’iter dell’adozione: ecco quanto succede a una normale coppia che dà la sua disponibilità all’accoglienza di un minore e presenta la domanda di idoneità al Tribunale di Roma. Anziché essere incoraggiata e sostenuta, viene lasciata in attesa per un tempo infinito, senza avere riscontri e risposte.

Eppure la legge al riguardo è molto chiara. Dovrebbero passare solo 4 mesi (con una proroga massima di altri 4)  per l’attuazione delle indagini da parte dei Servizi sociali e la trasmissione della relazione al Tribunale dei minorenni, che poi dovrà emettere entro due mesi un decreto motivato, dopo un colloquio con la famiglia aspirante, che deciderà se accogliere la domanda o respingerla.

Ecco invece una delle tante denunce arrivate al nostro Libro Bianco che dimostrano come vengano continuamente violati anche i tempi previsti dalla legge.

Per timore di possibili ritorsioni non possiamo pubblicare i nomi della coppia né la città dove vivono (che dipende dal Tribunale di Roma).

“Vi scrivo per esporvi quello che ci sta succedendo e chiedervi dei consigli su cosa posso fare per sbloccare la mia situazione. Io e mia moglie abbiamo consegnato domanda di adozione presso il Tribunale dei minori di Roma già lo scorso luglio. Subito dopo abbiamo ricevuto la telefonata dei carabinieri e abbiamo fatto con loro un incontro. Nel mese di settembre, ci chiamano anche gli uffici di medicina legale, che ci consegnano l’elenco degli esami medici da svolgere. Abbiamo fatto tutto in breve tempo e a ottobre abbiamo consegnato gli esiti direttamente al Tribunale. Purtroppo non c’è stata la stessa celerità con i servizi sociali. E’ da luglio che attendiamo, ma non siamo riusciti ad avere con loro nemmeno un incontro. Ho telefonato la prima volta a novembre e mi hanno detto che ci saremmo incontrati a gennaio, poi a gennaio mi hanno rimandato ad aprile, ad aprile mi hanno respinto a maggio, da maggio siamo passati a giugno. Questa settimana abbiamo chiamato nuovamente e ci hanno detto che, visto che è estate e hanno le ferie, non se ne farà nulla fino a settembre.

Non sappiamo più cosa fare! Loro si lamentano che sono pochi, che in un anno hanno dato già esito a 5 richieste… Ma è mai possibile che diano seguito a solo 5 richieste in un anno? L’impressione è che lavorino poco o, che magari vogliano un incentivo per lavorare di più. Ma almeno lo dicessero! Siamo molto abbattuti e depressi e non sappiamo più che fare. Oggi, pertanto, vi scrivo per chiedervi aiuto.

Avevo pensato di denunciare la nostra vicenda alla stampa, ma mia moglie è restia. Mi fa notare che queste stesse persone dovranno poi giudicarci e la denuncia potrebbe procurare una loro vendetta nei nostri confronti.

Ma io che posso fare?

Sono sicuro che avrete già sentito altre volte storie simili e mi affido a voi per avere un consiglio.”

Ai.Bi. ha preparato una lettera per il Ministro della Giustizia On. Anna Maria Cancellieri, chiedendo chiarimenti su questi ritardi e sollecitando un richiamo dei Tribunali per i minorenni che dovrebbero concludere il loro intervento nei tempi indicati dalla legge e che ben potrebbero intervenire chiedendo ai Servizi di svolgere le proprie indagini nei tempi di legge. Attendiamo ora che il Ministro competente si pronunci.