Corea del Nord: la speranza degli orfani? Scappare in Cina

korean-child-modelsSappiamo pochissimo della vita negli orfanotrofi della Corea del Nord, paese isolato del mondo e lontano da qualsiasi retaggio di democrazia.

A volte, qualche gruppo umanitario degli USA, riesce a procurarsi un visto d’ingresso per andare nel Paese e portare scatoloni di cibo e medicine. Al ritorno, gli occhi di queste persone sono colmi di tristezza e di disperazione per ciò che hanno visto.

“I bambini muoiono di fame, ha dichiarato Franklin Graham, figlio del leggendario pastore Billy Graham alla rete televisiva Fox. Li tengono in condizioni disumane”.  (Da anni il Dipartimento di stato Americano sta cercando di  aprire  un canale di adozioni con la Corea del giovane dittatore Kim Jong-Un).

Radio Free Asia, nei giorni scorsi ha intervistato un orfano riuscito a scappare in Cina e che, insieme ad un ingente numero di ragazzini come lui, ha vissuto in caverne scavate dentro delle montagne cinesi, mentre di giorno faceva la carità  o si offriva di lavorare per pochi centesimi.

Non si sa quanti siano questi orfani della Corea del Nord che scappano in Cina.

Ciò che è certo è che molti non si fermano in Cina dove, appunto, continuano a soffrire la fame.  Un gruppo di 9 orfani intorno ai 14 anni era arrivato settimane fa nel Laos e aveva chiesto asilo politico, ma le autorità  locali non li avevano nemmeno ascoltati.

Li avevano rispediti in Corea, dove probabilmente li aspettano i lavori forzati o la pena di morte.

Il ragazzo che è stato intervistato dalla stazione radio si chiama Kim Jin-Myeong ed è orfano di entrambi i genitori.

Lui è uno dei pochi fortunati che, dopo una lunga permanenza in Cina, è approdato nella Corea del sud, dove ha ottenuto un permesso di soggiorno. “Gli orfani del mio paese arrivano in Cina spinti dalla disperazione, durante il giorno chiedono la carità  e di notte dormono a gruppi nelle caverne”, afferma Kim.

Kim aveva conosciuto i nove ragazzini rimpatriati dal Laos.  Ma ce ne sono molti altri che arrivano in Cina aiutati da gruppi underground.

La maggior parte attraversa il confine nelle province di Yanggang and North Hamgyeong alla ricerca di cibo. Una buona parte viene arrestata e rimandata in Corea. Tutti sanno di rischiare l’ergastolo o la morte, ma la vita di un orfano in Corea è così disumana che si cerca in qualsiasi modo di scappare.

Kim aveva trovato rifugio in una caverna, alle porte di una cittadina cinese, e quando la polizia ispezionava la montagna, andava via e cercava un altro rifugio, sempre all’interno delle caverne.

Non è possibile sapere quanti orfani cerchino cibo e lavoro in Cina, ma si sa che continuano ad attraversare il confine e storie come quella di Kim ci offrono una piccola vetrina su una tragedia di cui nessuno vuol parlare.

Anche lui era nato nella provincia di Yanggang e aveva smesso di andare a scuola a 7 anni dopo la morte di sua madre; quando anche sua madre, dopo una lunga malattia, era scomparsa Kim aveva fatto la fame.

“Le autorità mi avevano detto di badare a me stesso” ha raccontato.

“Arrivato in Cina, mentre chiedevo la carità, incappai in un gruppetto di orfani coreani come me e insieme imparammo a sopravvivere. L’idea di vivere nelle grotte ci era venuta dalle storie che gli adulti raccontavano nel mio paese di quando il leader e fondatore della nostra patria, Kim llSung, aveva combattuto e respinto l’esercito giapponese.  Secondo Kim, almeno 20 orfani riescono a vivere in una sola grotta. Le camuffiamo così  bene che nessuno riesce a trovarle”.

Ha raccontato aggiungendo che poi, un giorno, aveva raggiunto prima la città di Shenyangm, nella provincia  di Liaoning, e poi Pechino, per poi proseguire verso la Thailandia e trovare rifugio nella Corea del Sud.

Dalla nostra corrispondente USA, Silvia Kramar

 Fonte: Rfa