Cagliari: Grande successo nel primo anno di “Educativa di strada”

CagliariSi è tenuta  il 1 Luglio, la conferenza stampa di presentazione di un anno attività del progetto “Educativa di strada. Un lavoro di comunità”.

L’assessore alle Politiche Sociali Susanna Orrù, ha illustrato i successi e gli obbiettivi raggiunti nel primo anno di attività : “A distanza di un anno possiamo osservare che è stato svolto un ottimo lavoro, sopratutto in relazione a quello che si è delineato un vero lavoro di comunità”.

Il progetto ha avuto inizio come esperienza pilota che l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Cagliari, ha realizzato nell’ambito del progetto “Sostegno minori e famiglia”. Sono stati messi in atto diversi interventi finalizzati a garantire nei quartieri di Sant’Elia  e di San Michele un sostegno ai nuclei familiari e ai minori a rischio di esclusione sociale.

Gli educatori delle cooperative, “Promozione Sociale” per Sant’Elia e Passaparola per “San Michele”, hanno operato per conto del Comune nei rispettivi territori assegnati, strade, piazze, e luoghi di incontro, per sostenere i giovani e le famiglie in un percorso comune di inclusione sociale.

“La filosofia che sta a monte di questa azione si basa sulla prevenzione-ha affermato nel suo intervento Fabrizio Rodin, Presidente della Commissione Politiche Socialinon si tratta dunque di attività marginali e collaterali, ma fondamentali per prevenire il disagio sociale. Iniziative di questo tipo rappresentano un investimento fondamentale in termini sociali ed economici ed i cui riflessi si mostreranno da subito ma anche a lungo termine”

“Abbiamo seguito la strategia di iniziare il nostro lavoro sottotraccia, entrare nelle case ma discretamente”ha spiegato il Coordinatore dell’associazione Passaparola Salvatore Aru.

Era importante entrare in punta di piedi e farci conoscere pian piano per iniziare a condividere le dinamiche di quello che accadeva, condividere la piazza e le sue regole – ha continuato a spiegare Danilo Mascia, educatore della Coop Passaparola- Il risultato non è stato solo di natura artistica ma sopratutto di carattere sociale: l’accettazione e la condivisione sono stati grandi risultati ma anche capire e soddisfare le aspettative dei ragazzi ”.

Le associazioni e cooperative che in questo anno hanno lavorato sul campo, hanno  dimostrato una presenza attiva, basando la loro azione sul “fare insieme” per attivare cambiamenti: non si sta solo a parlare o ad ascoltare, e non ci si sostituisce alle capacità con risposte preconfezionate. Gli educatori si pongono al fianco dei ragazzi e delle loro famiglie, aiutandoli ad esprimere i loro bisogni per fare e per cambiare insieme.

Un vero lavoro di comunità, dove le famiglie sono protagoniste.

“Abbiamo scelto di capovolgere l’ottica tradizionale dei servizi- ha commentato Caterina Pisanu, educatrice e operatore di strada, che ha partecipato ai progetti dedicati al quartiere Sant ‘Elia– questa volta non abbiamo aspettato che il cittadino si rivolgesse a noi ma ci siamo proposti direttamente. Dopo un anno di lavoro la comunità ci vede come parte della vita del quartiere, non siamo più estranei e la diffidenza è scomparsa. Non dobbiamo dimenticare che il bisogno nasce nelle persone che incontriamo: il vero lavoro di comunità  ha origine dall’ascolto del territorio e dai reali bisogni silenti che si smuovo e si destano, gridando la necessità e la voglia di emergere.”

“Visti i risultati eccellenti l’iniziativa si replicherà con una nuova programmazione: la conoscenza acquisita del territorio è un elemento prezioso che permetterà di proseguire nel progetto già avviato” ha annunciato l’Assessore Orrù.

I lavori svolti possono già essere ammirati da tutti:

Sant’Elia mostra il suo viso  colorato e decorato  con favolose opere di Street Art create utilizzando varie tecniche di pittura come bombole spray e pittura al quarzo;

A San Michele è nata l’idea di pitturare le panchine, “luogo di incontro per eccellenza nella piazza” che si possono ammirare nelle piazzette del quartiere.

Per entrambi i quartieri “Il Colore” è stato elemento d’unione.

Il colore della speranza di un  territorio che non si arrende, che con la forza rigenerante del colore fa parlare di se e della propria vitalità.

 

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Fonte: Comune di Cagliari