Moldova: 18 anni! Tutti in mezzo alla strada

foto moldova“Nel bene o nel male, questi ragazzi avranno un impatto sul mondo di domani.  Questa già dovrebbe essere una preoccupazione e una priorità del Governo, che invece non presta sufficiente attenzione agli adolescenti abbandonati “. E’ così che commenta la condizione dei care leavers in Moldova, Tudor Sâdnic, il direttore del Centro di Accoglienza “Casa Aschiuta”, all’indomani di una trasmissione televisiva che si è occupata del triste caso di Lidia.

Una storia simile a quella di tanti altri ragazzi cresciuti in istituto e che, raggiunta la maggiore età, non sanno dove andare.

Lidia ha appena compiuto 18 anni. La madre è morta, il padre non vuole sapere nulla di lei, né degli altri quattro figli che si trovano affidati alle cure dello Stato. La ragazza ha concluso gli studi presso l’Internat di Carpineni e, da un anno e mezzo, ha conseguito la qualifica di cuoco. Non ha trovato lavoro e si è legata ad un uomo, con il quale sperava di poter costruire una famiglia sua. Invece le cose non sono andate come sperava.

“Abbiamo avuto un bambino e mi sono sposata. Credevo che lui mi avrebbe aiutato, e invece… Sono da sola e vivo solo con il sussidio che ricevo per il bambino”, racconta.

Il padre del bambino l’ha abbandonata in mezzo a una strada, con un neonato in braccio. In un primo tempo, Lidia ha incontrato delle persone di grande cuore: visto che andavano  all’estero per lavoro, per un periodo, le hanno permesso di stare nella loro casa. Adesso però stanno per tornare, e lei non sa dove andare.

Che cosa potrebbe fare lo Stato per lei? “Lidia deve ricevere 600 lei (circa 37 euro) come aiuto sociale, ogni mese. Dare qualche soldo e non prendersi responsabilità: questo fanno le autorità locali “, ha sottolineato il ministro del lavoro, della protezione sociale e della famiglia Valentina Buliga.
“All’estero, gli enti economici offrono spazio abitativo gratuito o ad un prezzo ridotto ad alcune categorie di cittadini vulnerabili “, ricorda Marcela Diţă, specialista in problemi sociali del Centro di Accoglienza ed orientamento per le persone senza domicilio stabile.
“Tantissime persone che ora vivono in strada, sono ex care leavers. A quelli che vogliono cambiare qualcosa nella loro vita, che hanno un comportamento corretto e costruttivo, noi permettiamo di stare anche di più nel nostro centro”.

“Ufficialmente, non abbiamo diritto di accettare indietro questi ragazzi. Però dal punto di vista umano , come possiamo non offrire a questi ragazzi un tetto sopra la testa ed un pranzo caldo?”, ha detto il direttore del ginnasio Internat numero 3, Igor Sandler.

Come puoi rifiutare ad una persona la possibilità di lavarsi e di mettere la testa su un cuscino, almeno per una notte, dopo aver passato tutta la giornata in strada?

“Lo Stato dovrebbe pensare ad assicurare loro, come dice la legge, una camera da qualche parte “, dice il manager del Centro di accoglienza per i giovani orfani “Vatra” Tamara Pisarenco.

Facile da dire, più difficile da fare.  A Chisinau, negli ultimi sette anni, il Comune ha offerto solo 3 appartamenti agli orfani care leavers.

Nel frattempo, nelle liste di attesa ci sono centinaia di giovani orfani. E, al di là delle dichiarazioni di principio, il problema è ben lontano dal trovare una soluzione,