Congo: sfollati tagliati fuori dagli aiuti umanitari

(Kinshasa) Sono 100.000 gli sfollati nel nord Kivu, molti dei quali tagliati fuori dall’assistenza umanitaria: lo afferma la Caritas, sottolineando che, nonostante la firma dell’accordo di pace tra governo e ribelli la scorsa settimana, la gente continua a fuggire e quelli già fuggiti hanno paura a rientrare nei villaggi. L’ultima stima su profughi nella regione era di oltre 70.000, diffusa dall’Ufficio delle Nazioni Unite per gli aiuti umanitari.

La sicurezza è ancora instabile e ciò rende difficile portare aiuti: “la Caritas sollecita le autorità civili e militari ad aumentare la sicurezza nella regione cosicché gli aiuti di emergenza possano arrivare alla popolazione a Kanyabayonga, Kanya, Kirumba e Kikuvo a sud di Lubero” ha detto Bruno Miteyo, direttore della Caritas-Congo. L’organizzazione pastorale e umanitaria aggiunge dettagli allarmanti: da mesi 2000 famiglie di sfollati a Kanya non hanno ricevuto aiuti e nelle ultime settimane 20.000 persone sono fuggite nella foresta di Rutshuru.

La Caritas teme che nei campi profughi affollati e nella foresta l’insufficienza di cibo e la mancanza di acqua potabile possano far insorgere malattie. I vescovi del Congo la scorsa settimana hanno espresso delusione per il fatto che l’attenzione internazionale si sia ormai spostata dal Congo orientale malgrado la crisi umanitaria non sia rientrata e non si faccia abbastanza per garantire un sicuro ritorno a casa di decine di migliaia di persone.

(fonte: Misna)