Gli orfani non sono solo nelle fiabe. Ai.Bi. fa scuola all’Università della Terza Età

nonnaCosa c’è di più coinvolgente di una nonna che legge una fiaba? Una che le storie, le inventa. Nasce da questa idea, il progetto organizzato da Ai.Bi. che terrà un corso di scrittura creativa per gli alunni dell’Università della Terza Età di San Donato e San Giuliano Milanese.

L’anno accademico 2013-14 si inaugura il 3 ottobre nell’aula consiliare del Comune di San Donato. Le lezioni inizieranno lunedì 7 ottobre. Mentre il primo appuntamento con il corso di scrittura creativa è fissato per il 10 ottobre.

I nonni saranno invitati ad ascoltare e riscrivere favole che trattano di temi cari ad Amici dei Bambini, cioè bambini abbandonati che devono cavarsela da soli. Ma non è una stranezza. Ampia la panoramica di ‘piccoli grandi eroi senza famiglia’ che popolano l’immaginario infantile, dal maghetto Harry Potter ai classici Peter Pan, Pippi Calzelunghe, Oliver Twist, la Piccola Fiammiferaia, Mowgli, Anna dai capelli rossi, Heidi e tanti altri.

Perché come spiega Livio Sossi, docente di letteratura per ragazzi: «Le ragioni della presenza degli orfani nelle fiabe sono da ricercarsi soprattutto nei legami con la psicologia e la psicoanalisi: l’orfano nei romanzi serve a delineare un percorso autonomo di crescita e maturazione interiore che si compie nella solitudine, nel distacco, nella separazione dalla famiglia: un percorso di iniziazione che ritroviamo in molte culture e che in quelle occidentali globalizzate viene affidato proprio alla letteratura. Il ragazzo lotta per affermare i propri pensieri, idee e volontà che contrastano le idee, le volontà, le stesse scelte di vita dell’autorità parentale».

I corsisti esamineranno la struttura tipica delle fiabe, partendo da un classico della saggistica: “La Morfologia della Fiaba” di Vladimir Jakovlevic Propp, che illustra gli elementi costanti e stabili di ogni fiaba, ovvero le funzioni dei personaggi rispetto alle storie. Si passerà ad analizzare la maniera in cui lo scrittore costruisce i personaggi e attribuisce ad essi una particolare azione. E a quel punto, esaurita la parte teorica, tutto il resto è fantasia. Gli alunni saranno invitati a rielaborare favole note, per cambiare il finale di ogni fiaba. E magari inventarne una partendo da zero.