Due coppie italiane ripartite dal Congo, l’Ambasciata non sapeva

congoDue delle 26 coppie italiane bloccate in Repubblica democratica del Congo da inizio novembre, sono rientrate in Italia il 5 dicembre scorso con i bambini adottati. L’ente associativo che ha seguito le due famiglie, il NAAA (Network Aiuto Assistenza Accoglienza) ha negato ogni irregolarità: “Non c’è stata alcuna irregolarità. Le nostre due coppie hanno seguito la procedura prevista, riuscendo a rientrare in Italia il 5 dicembre”, ha confermato l’ente in un comunicato.

Qualche giorno fa, le altre associazioni che seguono le rimanenti famiglie ferme a Kinshasa in seguito allo stop di un anno agli espatri di minori imposto dal governo congolese, tra cui Enzo B, i Cinque Pani e Ai.Bi, hanno organizzato una conferenza stampa a Roma dicendosi preoccupate per eventuali irregolarità commesse, che potrebbero compromettere la situazione delle famiglie restanti.

La presidente del NAAA, Maria Teresa Maccanti, che si augura che tutte le coppie italiane possano rientrare presto a casa insieme ai loro figli, ha respinto ogni accusa: “Pensiamo che il fatto di avere soltanto due coppie in loco abbia favorito il rientro da parte delle autorità congolesi – ha spiegato Maccanti, aggiungendo – proprio quel giorno, praticamente in tempo reale, durante una riunione a Roma alla Cai, è stata data subito comunicazione alla Commissione per le adozioni internazionali (Cai), ai funzionari del ministero e agli enti presenti, operativi nella Repubblica Democratica del Congo, dell’imminente rientro delle nostre famiglie, che avevano già avuto il via libera dall’Ambasciata. Rigettiamo quindi con forza ogni tipo di accusa: qualora continuassero le diffamazioni, non escludiamo un intervento per vie legali”.

Sul silenzio, tuttavia, tenuto sul rientro delle due coppie seguite dal NAAA, la presidente, ha chiarito: “Non abbiamo ritenuto opportuno comunicare pubblicamente il rientro delle nostre due coppie in Italia perché crediamo che sia meglio non fare troppo scalpore, senza farci quindi pubblicità, comportamento tra l’altro condiviso e concordato durante la riunione presso la Cai. Sollevare polemiche inesistenti non serve a nulla – ha concluso Maccanti – lasciamo che i diplomatici facciano il proprio lavoro”.

Peccato, però, che l’Ambasciatore italiano a Kinshasa, Pio Mariani, sentito da TmNews, abbia confermato come le coppie del NAAA prima di partire non lo abbiano comunicato all’ambasciata: “Sì, le due famiglie sono partite una decina di giorni fa, credo, dato che non hanno informato l’Ambasciata”, ha confermato Mariani, in un’intervista a TmNews.