Letta: “La situazione si sbloccherà in tempi rapidi”

letta-polonia200La telefonata del premier Enrico Letta all’omologo congolese Matata arriva come un regalo di Natale per le 24 famiglie bloccate a Kinshasa con i figli adottivi. Alla Vigilia, il premier italiano accelera deciso verso una soluzione e chiede, ottenendole, rassicurazioni da parte del governo congolese perché i casi italiani vengano al più presto riesaminati. Una delegazione di alti funzionari della Farnesina e dell’Ufficio del ministro dell’Integrazione è già in viaggio verso il cuore dell’Africa e da mercoledì incontrerà lo stesso Matata e le autorità competenti per giungere a una soluzione in tempi rapidi. Il che significa consentire alle famiglie, che pure avevano espletato tutte le regolari procedure per l’adozione, vedendosi poi negare il nullaosta all’uscita dal Congo, di tornare finalmente in Italia con i loro bambini.

La notizia è subito arrivata a Kinshasa. Francesca, trevigiana, ferma da un mese in Africa, rilascia la prime dichiarazioni: «L’interessamento del premier Letta ci fa molto piacere. È un segnale importante. Siamo sicuri che siano in corso trattative per risolvere la situazione». Le coppie e i loro bambini sono distribuiti in tutta la capitale, il punto di incontro è l’ambasciata italiana. Uno dei problemi, oltre alle condizioni in cui sono costretti a vivere da settimane, con poco cibo e il rischio di contrarre infezioni, sono gli spostamenti: con il visto scaduto, la mobilità è ridotta. «Ci hanno consigliato di uscire accompagnati. L’ambasciata sta facendo molto per noi», dice Francesca. «Ma l’unica nostra gioia è che da un mese siamo con i nostri figli. C’è già un legame molto forte. Il nostro è piccolo, ma gli altri bimbi sono molto recettivi rispetto all’Italia, chiedono di vedere di persona le altre persone della famiglia, i nonni, visti in foto o nei collegamenti web».

È «un’ottima notizia», commenta a caldo Marco Griffini, presidente di Amici dei Bambini (Aibi), ente che supporta sei delle 24 famiglie coinvolte. Lunedì, rende noto Griffini, gli enti coinvolti nella vicenda congolese avevano incontrato il ministro per l’Integrazione, Cecile Kyenge. «Un incontro positivo – commenta – nel quale il ministro ci aveva detto dell’imminente partenza per Kinshasa di una delegazione italiana ad alto livello», come ha confermato martedì lo stesso premier Letta. Griffini ha chiamato le sei famiglie rimaste in Congo per passare il Natale con i loro figli. «Sono serene e fiduciose, l’impegno delle istituzioni italiane le ha rassicurate», ha riferito. Ma il presidente dell’ente non si ferma qui. «Ora spero che, una volta superata questa vicenda, si possa pensare a una riforma dell’adozione internazionale. Dobbiamo far tesoro di questa esperienza per fare in modo che casi del genere non si ripetano più».

 

(Fonte: Il Corriere della Sera)