Torino: AAA famiglia cercasi. Iniziata selezione per coppie sposate con figli per gestire una casa famiglia in città. Può diventare una professione?

casa famiglia350C’è un servizio di grande importanza sociale che Amici dei Bambini, di concerto con l’amministrazione comunale, svolge a Torino: la pronta accoglienza e assistenza per minori bisognosi di ospitalità immediata. Solo su questa città, i bambini passati per la casa famiglia di Ai.Bi., negli ultimi sei anni, sono stati ben 41: tutti hanno potuto godere della calorosa accoglienza di una coppia di coniugi di grande generosità e dedizione, che però, dopo diversi anni di attività, ha deciso di ritirarsi, lasciando a disposizione una struttura che ora chiede solo di essere mantenuta viva e operativa.

Per questo motivo, ora, proprio sul capoluogo piemontese, si è aperta una selezione per la ricerca di famiglie disponibili ad accogliere minori in stato di abbandono o difficoltà. Quali sono le possibilità e i requisiti richiesti?

Innanzitutto, Ai.Bi. promuove la gestione di una casa famiglia di tipo classico, ovvero composta da una coppia di coniugi residenti con figli, alloggiati presso la struttura, che è capace di ospitare fino a un massimo di 6 minori, con il supporto di uno o più educatori, a seconda delle esigenze. Almeno uno dei due, all’interno della coppia, deve avere un’esperienza pregressa di affido, come condizione essenziale per poter svolgere il proprio ruolo in maniera consapevole e competente.

In alternativa, Ai.Bi. è pronta anche a valutare l’idea di realizzare una casa famiglia di tipo professionale, dove almeno uno dei due coniugi, sempre residenti e con figli, sia un educatore munito di titolo adeguato, ovvero laurea in Scienze dell’Educazione o equipollente. Si può essere genitori “professionisti”? Certamente, purché prevalga la relazione familiare, che per Ai.Bi. è di fondamentale importanza, in quanto condizione indispensabile per riprodurre quel contesto che – unico – può garantire la piena, corretta ed equilibrata crescita di un minore, che solo così può sentirsi veramente “figlio”, e come tale accolto.

Questo significa che sono escluse le coppie senza figli? Certamente no: se quella di avere figli è infatti una condizione auspicabile, tuttavia non pregiudica la selezione. E’ fuori di dubbio, però, che chi ha potuto crescere un figlio proprio, dispone della giusta sensibilità ed esperienza per prendersi cura al meglio anche di figli non propri.

Alla coppia verrebbe richiesto di impegnarsi nella gestione della casa famiglia per un periodo di almeno tre anni, con tutto il supporto del caso: un educatore a sostegno della famiglia accogliente, un coordinatore che mantiene i contatti con i diversi Servizi Sociali e una psicologa, per poter essere sempre in grado di leggere i comportamenti e le reazioni dei bambini accolti. È l’Associazione, inoltre, a occuparsi delle spese di struttura e di gestione.

Siete due o più coppie di amici con figli e volete fare un’esperienza di accoglienza o accostarvi a essa? Bene, Ai.Bi. vi dà anche la possibilità di contribuire in maniera diversa, ad esempio impegnandovi nella promozione di una rete vera e propria di famiglie affidatarie, a supporto della casa famiglia e in previsione – perché no – dell’apertura di nuove strutture. In casa famiglia, infatti, c’è sempre bisogno di qualcuno che aiuti, magari preparando la cena, o stirando, o giocando con i bambini. Fuori dalla casa, invece, ci sono tante altre coppie che, inconsapevoli dell’opportunità, potrebbero essere sensibilizzate e coinvolte allo stesso modo. Cosa aspettate?

Nel comune di Torino, dunque, Ai.Bi. è già operativa: ha attivato tutte le collaborazioni del caso e dispone già del personale professionale adeguato per supportare le eventuali famiglie che si facessero avanti. Ora mancano solo loro: le famiglie disponibili a trasformare in realtà uno qualsiasi di questi progetti di accoglienza. Per chi desidera ricevere maggiori informazioni o segnalare la propria disponibilità come famiglia accogliente, interessata a intraprendere un percorso di apertura di una Casa Famiglia con la nostra Associazione, è possibile compilare il format sul sito www.aibi.it nella sezione “Affido – Apri una casa famiglia” oppure telefonando allo 02/988221 tasto 2.