I bambini appena adottati potranno andare a scuola un anno più tardi

scuola-materna 200La scuola non sarà un incubo per i bambini neoadottati. I genitori adottivi possono stare tranquilli. Da quest’anno potranno far slittare di un anno  l’inserimento a scuola dei neoadottati, arrivati in Italia da meno di 12 mesi. La circolare 338 dal titolo “Deroga all’obbligo scolastico degli alunni adottati. Indicazioni” del Miur (Ministero istruzione, università e ricerca) verrà reintrodotta a breve, dopo una modifica  che non riguarderà la sostanza dei contenuti. La modifica riguarda l’eliminazione del riferimento alla legge 235 del 1975, e dà maggiore risalto all’articolo 114 (comma 5) della legge 297/1994 (“Testo unico sulle disposizioni legislativa in materia di istruzione e ratifica sui diritti del fanciulli”). Che consente la deroga all’obbligo scolastico in casi particolari. E lo sviluppo del benessere psicofisico dei bambini adottati rientra tra questi casi.

Diffusa il 4 febbraio, la circolare era stata revocata dopo una settimana per le perplessità della Fish (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), perché richiamava in causa la deroga dei bambini con disabilità. Ma la decisione ha mandato in fibrillazione i genitori adottivi di tutt’Italia. Così 38 enti autorizzati hanno chiesto con urgenza al Miur di dare l’attuazione della circolare, con deroga all’obbligo scolastico in casi particolari. La posizione dei genitori adottivi è stata sondata anche da un sondaggio sul sito di Amici dei Bambini: su 152 votanti, i sì sono stati 149. Solo 3 i contrari.

Venerdì  14 febbraio i dirigenti del Ministero e i rappresentanti del Care (Coordinamento Associazioni adottive e affidatarie) si sono confrontati e alla fine hanno stabilito di reintrodurre la circolare 388. La sua pubblicazione è attesa nelle prossime ore. Monya Ferritti, presidente del Care, afferma:  «Siamo molto soddisfatti. Questa circolare è il frutto di un lavoro durato tre anni, ma è il primo step. Il secondo obiettivo sarà emanare le Linee Guide ministeriali relative al benessere degli alunni adottati, per le scuole di ogni ordine e grado». Ferretti, madre adottiva, conclude: «Per le famiglie adottive la scuola è fondamentale, si sono tante esperienze ottime, ma serve una linea di indirizzo precisa che permetta anche di avere uniformità su tutto il territorio nazionale»