Golpe in Honduras: gli sviluppi delle ultime ore

La riunione del “Sistema de Integración Centroamericana” (Sica) già prevista per oggi a Managua (Nicaragua) allo scopo di trasferire dal Nicaragua al Costa Rica la presidenza protempore dello stesso organismo potrebbe diventare nelle prossime ore una delle principali manifestazioni di appoggio al presidente Manuel Zelaya Rosales, deposto ieri con un golpe e ‘deportato’ in Costa Rica dopo un azione militare compiuta all’alaba contro la sua residenza a Tegucigalpa.

La riunione del Sica, secondo gli elementi emersi in una conferenza-stampa congiunta di Zelaya e del presidente del Costa Rica , il premio Nobel per la pace Oscar Arias – potrebbe essere allargata al “Grupo di Rio” che conta 20 paesi membri dell’America Latina /centro e sud) e che dalla seconda metà degli anni ’80 ha avuto un ruolo alternativo/integrativo rispetto all’Organizzazione degli stati Americani (Osa) , altro organismo dei paesi latinoi-americani che ha sede a Washington e che è stato però condizionato e dominato dalle scelte di politica estera di Washington che ne fa parte.
Il Sica è un organismo internazionale minore, più tecnico; esiste dal 1993 e vi aderiscono Belize, Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Honduras, Nicaragua e Panama oltre alla Repubblica Dominicana come paese associato, e a Messico, Cile e Brasile in qualità di osservatori regionali e infine Taiwan, Spagna e Germania come osservatori extraregionali.

 “E’ il presidente costituzionale dell’Honduras – ha detto Arias nella conferenza stampa con Zelaya – e il mio governo ripudia questo colpo di stato come un passo indietro non solo per per l’Honduras ma per tutto l’emisfero… spero che la riunione del Sica si allarghi al Gruppo di Rio e anzi a tutto il continente”.
E in effetti si sono prounciati contro il golpe anche la Unión de Naciones Suramericanas (Unasur), il Mercosu (mercato comune latino-americano del sud), la Alianza Bolivariana de las Américas (Alba) e quasi tutti i paesi della regione. A Managua, dove Zelaya è stato ricevuto all’aeroporto da centinaia di sostenitori, è prevista anche una riunione dell’Alba. “Non siamo venuti qui per fare dichiarazioni ma per elaborare un piano politico, giuridico e sociale” ha detto in una conferenza stampa a Managua il presidente venezuelano Hugo Chavez, uno dei più decisi sostenitori di Zelala. Chavez ha aggiunto: “Non si tdiscute qui né di invasione né di guerra ; intendiamo solo appoggiare e far rispettare la sovranità dell’Honduras”

(fonte: Misna)