Difficoltà del negoziato sulla Siria. Mons. Tomasi chiede il sostegno di Usa e Russia

Tomasiok

Tra le questioni “calde” seguite dalla rappresentanza vaticana presso gli uffici Onu c’è il negoziato sulla Siria. L’ osservatore permanente della Santa Sede presso l’Ufficio Onu della città elvetica, mons. Silvano Maria Tomasi, è stato intervistato da Gabriele Beltrami, di Radio Vaticana.

R. – In Siria il negoziato non procede molto bene, siamo ancora ai primi passi del dialogo. Speriamo che anche per la Siria l’incontro della delegazione del Governo e di quella dell’opposizione si sviluppino in maniera tale che si arrivi il più presto possibile a un cessate il fuoco e all’apertura di corridoi umanitari per aiutare la gente disperata e in grande necessità di medicinali e di cibo. Del resto il problema della Siria è legato alla buona volontà e alla determinazione soprattutto dei grandi poteri come gli Stati Uniti e la Federazione Russa di voler arrivare ad un compromesso e quindi ad un accordo che porti l’inizio della riconciliazione tra le varie fazioni, tra i vari gruppi che costituiscono la Siria e, in questa maniera, ricominciare da capo una democrazia che abbia spazio per cristiani e musulmani, per sciiti e sunniti, curdi e, in base alla cittadinanza di tutti come uguaglianza, costruire un futuro migliore.

D. – La nunziatura ha in programma qualche iniziativa specifica per sbloccare la situazione?

R. – Per aiutare e dare un segnale di partecipazione in questo processo viene invitato a Ginevra il patriarca maronita, il cardinale Bechara Rai: sarà agli inizi di aprile con una conferenza sulle condizioni per la pace nel Medio Oriente alle Nazioni Unite di Ginevra. E’ un passo che mi pare possa aiutare a far vedere come le religioni possono essere un cammino di pace, possano facilitare l’accordo tra gruppi diversi e mediare, in qualche maniera, un futuro più sereno per le popolazioni del Medio Oriente.

D. – Passando al delicato e cruciale tema dei diritti umani, su quali fronti vi state concentrando?

R. – La missione della Santa Sede ha in programma di intervenire su alcuni aspetti che vengono trattati in questa sessione come il diritto al cibo, la prevenzione della violenza contro i bambini e la libertà religiosa per tutti. Certamente c’è spazio per esprimere la presenza della Santa Sede attraverso la difesa e il sostegno e la presentazione di quei valori cristiani che servono non solo a rafforzare la famiglia umana come un’unità che ha bisogno di solidarietà, ma anche una continuità nel progresso del diritto sopra la forza e sopra il sopruso degli individui o di gruppi. Mi pare che, vicino in particolare alla Dottrina Sociale della Chiesa, un tema che verrà trattato in questa sessione riguarda il diritto allo sviluppo, il diritto alla solidarietà: sono diritti difficili da definire, per cui ci sono gruppi di lavoro impegnati in questa ricerca. 

 

Fonte: RadioVaticana