Sardegna, premiati gli enti autorizzati che hanno una sede operativa sull’isola

sardegnaArriva dalla Sardegna un esempio da seguire in materia di politiche per l’infanzia, in particolare per quanto riguarda la complessa realtà delle adozioni internazionali. Con un provvedimento della Direzione generale delle Politiche sociali, l’Assessorato all’igiene, alla sanità e all’assistenza sociale ha disposto un finanziamento di 150mila euro da destinare ai 7 enti autorizzati “per la parziale copertura delle spese di funzionamento delle sedi operative nel territorio regionale”. Tra questi c’è anche Amici dei Bambini che, avendo appunto una sede locale in Sardegna, potrà contare sul finanziamento per le proprie attività a sostegno delle adozioni internazionali. Gli enti beneficiari sono ora chiamati a trasmettere, entro il 15 marzo prossimo, una relazione contenente il programma di spesa relativo alle attività che si intendono realizzare nel corso del 2014.

La decisione della Regione Sardegna appare decisamente conforma alla linea di Ai.Bi. in relazione alla cosiddetta “regionalizzazione” degli enti autorizzati, uno dei punti contenuti anche nella proposta di riforma della legge per le adozioni internazionali presentata dalla stessa Ai.Bi. In essa, infatti, si propone che ogni ente disponga “di un’adeguata sede operativa in ciascuna delle regioni o province autonome per le quali è autorizzato a operare in Italia”. La presenza di una sede regionale comporta, innanzitutto, una potenziale riduzione dei costi delle adozioni internazionali: potendo contare su una sede nel territorio, infatti, le coppie adottive non sarebbero più, in alcun caso, costrette a effettuare viaggi lunghi e costosi per ricevere assistenza e formazione nel corso dell’iter adottivo.

La decisione della Regione Sardegna si colloca pertanto come una sorta di incentivo alla regionalizzazione e quindi come un provvedimento all’avanguardia in questo quadro.