Lei li chiama già mamma e papà, ma la Cassazione la porta via a un passo dall’adozione

affido 6Il “popolo dei cuoricini” si schiera a sostegno della famiglia di Tolentino a cui la Cassazione ha tolto la figlia affidataria quando si era ormai a un passo dall’adozione. Nel secondo fine settimana di aprile, il centro di Ancona è stato pacificamente invaso da almeno 250 persone – tra cui molti bambini, mamme e papà provenienti non solo da Tolentino, ma anche da Macerata e Civitanova – che hanno sfilato con palloncini a forma di cuore, manifesti e fischietti, cercando, invano, di farsi ricevere dal presidente del Tribunale dei minori.

La vicenda è quella della bambina nata da una ex suora congolese 46enne che sarebbe stata stuprata da un sacerdote durante una missione all’estero. Subito dopo il parto, l’ex religiosa abbandonò la piccola all’ospedale di Pesaro. Dopo 20 giorni la bambina fu affidata a Paolo, 44 anni, e Cristina, 39: una coppia di Tolentino che l’ha cresciuta per quasi 2 anni e 4 mesi, fino all’inizio di aprile. Quando la Corte di Cassazione ha riconosciuto alla madre naturale della piccola il diritto al ripensamento e le ha restituito la figlia, che ora vive con lei in una comunità di accoglienza a Fano.

“Le vere vittime di questa storia – afferma Luca Giardini, avvocato dell’ex-suora – sono la mamma e la figlia, ostacolate nel loro percorso di ricongiungimento. Ci troviamo di fronte a una persona che in seguito a un fatto drammatico ha visto cambiare totalmente la propria prospettiva di vita. Ha affrontato un lutto, la morte di sé come suora, e la rinascita come madre. La coppia di Tolentino – continua Giardini – ha fatto un ottimo lavoro con la bambina, ma da un certo punto c’è stato antagonismo. Ora invece la bambina è serena e con sua madre sta instaurando un bel rapporto, che è quello naturale tra madre e figlia”.

Di parere opposto la coppia di Tolentino, che ha chiesto la revocazione della sentenza di Cassazione. “Abbiamo accolto l’arrivo della piccola come un dono – raccontano –, ci siamo innamorati a prima vista”. La bambina ha cominciato a incontrare sua madre naturale nel marzo 2013, poi i rapporti si sono interrotti da maggio 2013 a febbraio 2014. Negli ultimi tempi a volte pernottava con l’ex suora. “Da allora – confida Cristina – accusa dei disturbi, ha gli incubi, la notte si sveglia”.

Sarebbe dovuta rientrare a casa della coppia affidataria mercoledì 9 aprile, ma il Tribunale dei minori di Ancona ha emesso un provvedimento per prolungare il tempo di permanenza presso la madre naturale. Paolo e Cristina non la vedono ormai da una settimana.

“Questa vicenda – afferma Ilaria Cardarelli, portavoce del comitato “Nati dal cuore” che ha promosso la manifestazione nel centro di Ancona – ha gettato nell’angoscia decine e decine di famiglie che hanno avviato il percorso per l’adozione. Le decisioni dei giudici favoriscono la madre naturale, ma il problema vero qui è la bambina, vissuta per 2 anni e mezzo con una famiglia, con 2 persone che chiama mamma e papà.

 

Fonti: Il Messaggero, Il Gazzettino