Commissione adozioni internazionali: Renzi “abdica” a favore della vice presidente Silvia Della Monica

silviadellamonica350Non si può certo dire che Matteo Renzi sia un politico “attaccato alla poltrona”, come spesso si rimprovera alla classe politica italiana. Almeno non in questo caso, in cui la poltrona è quella “calda” del presidente della Commissione Adozioni Internazionali. E questo scarso attaccamento, per una volta, dispiace e rammarica.

Così recita il comunicato diramato il 30 aprile dalla CAI: “Il Presidente del Consiglio dei Ministri, dott. Matteo Renzi, ha delegato la cons. Silvia Della Monica, vicepresidente della Commissione per le adozioni internazionali, ad esercitare tutte le funzioni a lui attribuite dal D.P.R. 108/2007. Renzi affida, pertanto, a Silvia  Della Monica  la  presidenza, la rappresentanza, il coordinamento e la vigilanza  delle attività della Commissione.”

Nel contesto di grande confusione che avviluppa il mondo delle adozioni internazionali, CAI resta orfana di una componente politica di sommo prestigio e, forse, in questo caso eccezionale , si sarebbe gradito un maggiore coinvolgimento da parte del Presidente del Consiglio Renzi.

Le speranze alimentate dall’impegno diretto del presidente Renzi, nelle annose questioni richiamate dal sistema delle adozioni internazionali, avevano dato slancio per immaginare che si prendesse in considerazione la tanto auspicata riforma delle adozioni internazionali. Con fiducia, nei giorni scorsi, si era anche plaudito alla telefonata tra Renzi e il Presidente della Repubblica Democratica del Congo Joseph Kabila, i cui contenuti, – sebbene definiti positivi – non sono stati ancora divulgati, per risolvere positivamente la situazione delle famiglie italiane con i figli adottati bloccati in Congo.

Con Matteo Renzi, identificato dalla politica nazionale come innovatore e promotore di un reale cambiamento, si sperava che si potesse rilanciare l’adozione internazionale, interrompendo quella spirale di crisi che rischia di far collassare l’intero sistema, pregiudicando le sorti di milioni di bambini abbandonati che attendono di essere accolti da una famiglia.

Le speranze di Enti, coppie e bambini abbandonati sono ora riposte nelle “energie” della sola vicepresidente Silvia Della Monica. Magistrato di origini partenopee, si è occupata, fra le altre cose, del caso del Mostro di Firenze nella Procura della Repubblica del capoluogo toscano. All’apice della sua carriera di magistrato, è divenuta consigliere della Corte di Cassazione. È stata eletta nel 2008 al Senato, nelle file del Partito Democratico, e ha fatto parte della II commissione permanente (Giustizia) e della Giunta del Regolamento; ha ricoperto inoltre il ruolo di vicepresidente del Consiglio di Garanzia.

Molteplici e complessi i problemi che la nuova Presidente si troverà ad affrontare, per risolvere i temi nodali rimasti irrisolti. La lista è lunga e articolata e non può essere elusa più a lungo, a partire dal rinnovo dell’accordo bilaterale con il governo cambogiano, il rinnovo dell’accordo bilaterale in Russia, il sanzionamento dei trasferimenti all’estero di contanti e dei pagamenti in nero, la concessione di autorizzazioni alle adozioni internazionali in nuovi Paesi di provenienza, l’apertura di un tavolo per la trasparenza e il contenimento dei costi delle adozioni, l’introduzione di nuovi requisiti di trasparenza ed efficienza per gli Enti autorizzati, l’elaborazione di un sistema di controllo efficiente sugli Enti autorizzati.

Se è necessario ripartire da un punto di positività, lo si può identificare nella risoluzione del problema della presidenza. Ora un Presidente c’è e deve riprendere il cammino interrotto ormai da molto tempo. L’augurio a Silvia Della Monica è di onorare al meglio il compito che Le è stato affidato, nella consapevolezza della gravità della situazione e nel senso di responsabilità che deriva dal ruolo assunto. Per una volta, forse,  è bene auspicare un “attaccamento alla poltrona” che porti stabilità, proattività e risultati positivi.