Brasile: adozioni più veloci grazie alle nuove procedure

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Il Brasile viene incontro all’infanzia abbandonata. A partire dagli ultimi giorni di aprile, infatti, le adozioni nel Paese sudamericano potranno essere più veloci e gestite da professionisti più qualificati.

Nella giornata del 29 aprile il Consiglio Nazionale di Giustizia di Brasilia ha approvato un provvedimento che apporta delle novità nella struttura dei Tribunali per l’Infanzia e nelle procedure adottive, con l’obiettivo dichiarato di facilitare le adozioni nel Paese carioca.

In base a quanto si legge nel provvedimento finale, si è stabilito che, entro 90 giorni, i presidenti dei Tribunali di Giustizia dovranno dotare tutti i Tribunali per l’Infanzia esistenti in Brasile di équipe multidisciplinari in cui siano presenti almeno uno psicologo, un pedagogista e un assistente sociale.

La stessa disposizione del Consiglio Nazionale di Giustizia prende posizione anche rispetto alle cosiddette “audiências concentradas”. Si tratta di vere e proprie udienze in cui sono presenti tutti gli attori coinvolti nell’elaborazione di un piano di vita per i minori ospiti degli istituti. In questi casi, secondo il provvedimento appena adottato, dovrà essere promossa la formazione e l’attività di apposite task forces di magistrati che, in collaborazione con le équipe multidisciplinari, avranno il compito di effettuare un’analisi attenta di tutti i casi relativi alle circoscrizioni territoriali che hanno un numero eccessivo di minori in istituto.

I Tribunali di Giustizia dovranno inoltre vigilare sui tempi dei processi di adozione e di destituzione del potere genitoriale, che non devono essere superiori ai 12 mesi. Si è stabilito, infatti, che potranno essere sottoposti a indagini disciplinari i magistrati che non rispetteranno questa scadenza per l’emissione della relativa sentenza.

Entro 30 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento, infine, i magistrati dovranno aggiornare il Registro nazionale dell’adozione, con tutti i dati relativi alla propria circoscrizione territoriale sulle aspiranti famiglie adottive.

Fonte: Migalhas