Una nuova legge per uscire dalla crisi delle adozioni internazionali. Iniziati i primi contatti istituzionali

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La delegazione di “La Nuova Adozione” alla Camera dei Deputati. Da sinistra a destra, Gianfranco Arnoletti (Cifa), Maria Teresa Maccanti (N.a.a.a.), Marco Griffini (Ai.Bi.) e Anna Maria Colella (ARAI)

Roma, 13 maggio 2014 – Anno dopo anno, sono sempre meno le coppie italiane che si avviano ad intraprendere il percorso delle adozioni internazionali. Nel 2013, infatti, sono stati autorizzati all’ingresso in Italia 2.825 minori stranieri, a fronte dei 3.106 del 2012, con un decremento del 9%. A loro volta le coppie adottive che hanno portato a termine un’adozione nel 2013 sono state 2.291, rispetto alle 2.469 del 2012, con una flessione del 7,2%. Numeri che impallidiscono se si considerano i dati del primo trimestre 2014, dal momento che si è registrata una variazione negativa del 25 %.

Le cause di tale crollo vanno ricercate nell’eccessiva onerosità dei costi, in tempi d’attesa esagerati, dettati da un procedimento complesso, spesso fumoso, e dall’utilizzo da parte dei Tribunali per i Minorenni del decreto vincolato per attribuire l’idoneità delle coppie ad adottare, strumento di selezione più che di accompagnamento per chi decide di intraprendere l’iter adottivo.

Urge pertanto  una riforma del sistema “adozione internazionale”, capace di ridare una “speranza” a tutte le coppie che desiderano aprirsi ad accogliere un bambino abbandonato, dando vita a una nuova famiglia.

Per raggiungere tale obiettivo , i tre Enti Autorizzati più significativi sia per numero di adozioni  realizzate che per dimensioni e peculiarità organizzative, – Amici dei Bambini (Ai.Bi.), Cifa (Centro Internazionale per l’Infanzia e la Famiglia), N.a.a.a. (Network Aiuto Assistenza Accoglienza) –  hanno costituito un gruppo di lavoro,  denominato “La Nuova Adozione”.

Con questo gruppo collabora l’Agenzia Regionale per le Adozioni Internazionali (ARAI), al fine di elaborare una proposta di legge per la riforma della adozione internazionale.

Il progetto di riforma dovrà rilanciare il sistema delle adozioni, garantendo maggiore trasparenza e semplificazione dell’intero processo, tempi  più brevi, riduzione dei costi e accompagnamento di qualità in tutte le fasi del percorso adottivo.

Quali condizioni per garantire questo rilancio?

  • La costituzione di Commissioni regionali per l’idoneità, (che dovranno così sostituire l’attività oggi in capo ai Tribunali per i Minorenni) composte da esperti del settore, che valutino le coppie solo a seguito di un adeguato percorso di accompagnamento e formazione per l’accoglienza di un minore in stato di adottabilità;
  • Una effettiva collaborazione tra Servizi Territoriali ed Enti Autorizzati, nella presa in carico delle coppie in ogni momento della procedura adottiva, dal primo pensiero legato all’accoglienza di un bambino fino all’inserimento in famiglia e nel contesto sociale;
  • La definizione di costi standard per i servizi resi, che tengano conto delle diverse fasce di reddito;
  • Il raggiungimento di elevati livelli di qualità degli Enti Autorizzati, basati sull’introduzione di requisiti verificabili, quali la presenza di un’adeguata struttura nelle Regioni ove si intende operare, la specializzazione dei professionisti e la certificazione del bilancio.

I componenti del gruppo di lavoro, dopo aver presentato in data odierna i principi ispiratori della riforma alla Presidente della CAI, hanno iniziato una serie di contatti con vari esponenti delle forze politiche presenti in Parlamento.

A breve verranno organizzati incontri con i  rappresentanti degli altri Enti Autorizzati, delle Associazioni di genitori adottivi e delle Istituzioni regionali, al fine di giungere al più presto a una condivisione della proposta di riforma elaborata dal GDL”La Nuova Adozione”.
Ufficio stampa c/o Associazione Amici dei Bambini

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