Siria, trovate le prove di attacchi al cloro: ora che succederà?

bombe cloro200Amici dei Bambini ne aveva già dato notizia in più occasioni, ma adesso, grazie anche a un reportage dell’italiano Daniele Raineri, giornalista de Il Foglio, ci sono prove piuttosto evidenti dell’utilizzo di bombe al cloro in Siria. Al momento, il maggior sospettato di averle usate è il governo siriano, ma la comunità internazionale si sta muovendo per effettuare le verifiche del caso.

A parlarci per primo di questo genere di ordigni chimici era stato proprio il referente a Binnish di Syrian Children Relief, con cui Ai.Bi. è in costante contatto, che ci aveva dato notizia di casi non lontano dalle zone in cui operiamo. A confermarcelo, era stato invece un medico siriano, che ha prodotto una relazione per la Syrian Health Commission sugli effetti nocivi di questi gas, che colpiscono soprattutto i bambini.

Pur non essendo letale come altri agenti chimici (nell’attacco di agosto 2013 sulla periferia di Damasco, l’uso del gas nervino sarin provocò la morte di circa 1.400 persone), a oggi i decessi registrati e causati da bombe al cloro sono 11, con 500 persone esposte al gas e rimaste intossicate, fra cui per lo più minori, donne e anziani.

L’uso indiscriminato di questi ordigni nei confronti dei civili – già di per sé un crimine di guerra – è ancora più intollerabile, perché non ha altra finalità se non quella di terrorizzare e destabilizzare la popolazione.

Per il momento, le zone dove Ai.Bi. è presente con i suoi progetti di sostegno alla popolazione più vulnerabile, sono state risparmiate (almeno) da questo tipo di attacchi. Nessuno, però, può fare previsioni per il futuro.

Un’eventuale conferma ufficiale – presso le opportune sedi internazionali – dell’utilizzo di armi chimiche da parte del governo siriano potrebbe portare a un possibile intervento esterno e quindi a un’escalation del conflitto, che vede già molti attori e interessi in gioco. Se così fosse, la popolazione siriana, già duramente provata, si troverebbe a pagare un prezzo ancora più alto.

In questo momento, la popolazione siriana ha bisogno di tutto l’aiuto possibile, da parte di tutti. Non restiamo a guardare.

 

Se vuoi dare anche tu il tuo contributo ai progetti di Ai.Bi. in Siria, per garantire ai bambini e alle famiglie siriane il diritto di sentirsi a casa, nel proprio Paese, visita il sito dedicato.