Messina. L’affido di due Misna di 18 anni: coraggio, follia o giustizia?

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Sono circa 6.400 i chilometri che dividono il Senegal e il Gambia da Messina. Ma quando la speranza in un futuro migliore di due giovani africani incontra l’amore di una famiglia siciliana, questa enorme distanza sembra annullarsi in un attimo.

A dimostrarlo c’è la vicenda di Alagie e Mohamed e della famiglia D’Amico che li ha accolti a poche ore dal loro arrivo in Italia. Sono proprio i due giovani, entrambi 18enni, a raccontarci la loro storia.

C’è una data che entrambi non dimenticheranno mai nella loro vita: il 18 dicembre 2013. Quel giorno hanno toccato per la prima volta il suolo italiano, dopo un viaggio interminabile. Quasi 4 mesi per attraversare Senegal, Mali, Burkina Faso, Niger, Libia e finalmente approdare in Italia. Non senza aver dovuto lavorare duramente per procurarsi il denaro necessario per pagarsi la traversata del Mediterraneo. Alagie, che è originario del Gambia, ha passato settimane in Libia a produrre cemento e poi a lavare automobili prima di poter finalmente salire su quella barca che, in drammatiche condizioni di sovraffollamento e di precaria galleggiabilità, l’ha portato fino in Sicilia. Con lui c’era anche Mohamed, senegalese appassionato di musica che sogna un futuro da Dj.

Appena messo piede in Italia sono stati entrambi portati in un centro di accoglienza di Messina. Che, come molti altri, era del tutto inadeguato a ospitare decine di persone giorno e notte. Una volta segnalata la loro presenza, Amici dei Bambini si è da subito attivata per garantire loro un’accoglienza degna, a misura di adolescente.

È a questo punto della storia che fanno il loro ingresso due coniugi di Messina. Si chiamano Rosaria e Giuseppe D’Amico, hanno 2 figli naturali, di 7 e 10 anni, e tanta voglia di dare un tetto sicuro a questi ragazzi stremati da un viaggio drammatico.

Prima della fine dell’anno, Alagie e Mohamed avevano trovato una casa e soprattutto una famiglia affidataria pronta a prendersi cura di loro. Ora entrambi vanno a scuola, frequentano la terza media e un corso per apprendere l’italiano.

Tutto sommato se la cavano già bene con la nostra lingua e ci raccontano con entusiasmo la loro vita a Messina. In casa D’Amico si trovano benissimo, Giuseppe e Rosaria – anzi “mamma e papà”“sono gentilissimi”. Con i figli naturali della coppia Alagie e Mohamed si comportano già da affettuosi fratelli maggiori: giocano con loro e, simpaticamente, dicono che “a volte non vogliono studiare”.

Con le loro famiglie di origine hanno mantenuto i contatti. Sono entrambe in Gambia: anche quella di Mohamed che si è rifugiata qui a causa della guerra che insanguinava il Senegal.

Per il futuro hanno entrambi le idee chiare. Sognano di poter restare in Italia. Fosse per loro, non lascerebbero mai più i loro genitori affidatari. E sanno già che indirizzo dare alla propria vita. Mohamed ha portato con sé dal Senegal il suo amore per la musica: continua a dilettarsi come Dj e grazie a lui le feste in Casa Mosè non sono mai noiose. Alagie, invece, vuole diventare mediatore linguistico-culturale. Ha già capito, provandolo con la sua esperienza, quanto sia importante aiutare e accogliere degnamente chi arriva nel nostro Paese.

 

Come Mohamed e Alagie, sono centinaia i minori stranieri non accompagnati che approdano sulle nostre coste. Per garantire loro un’accoglienza a misura di bambino, Amici dei Bambini è alla continua ricerca di famiglie disponibili ad accogliere questi Misna in affido temporaneo. Per saperne di più, clicca qui.