Sono più di tremila i minori in Sicilia: chiesto a Roma lo stato d’emergenza

roller misnaLa Sicilia ha dichiarato lo stato d’emergenza per i comuni dell’Isola che sostengono le spese di accoglienza dei migranti. Il presidente Rosario Crocetta ha affermato: “La Sicilia è disponibile ad accogliere i flussi migratori ma occorre una più equa ripartizione dei costi con lo Stato e l’Europa che dovrebbe attuare una politica più solidale”. “Oggi – ha concluso Crocetta – basta l’ordinanza di un giudice per costringere un comune di 500 abitanti a sobbarcarsi la cura di 200 minori. E così tanti Comuni vanno in default”.

Al 30 maggio sono 3.188 i profughi ospitati sull’Isola, numero cresciuto a dismisura se si considera che al 31 marzo i minori non accompagnati erano 1.842. La loro permanenza in Sicilia è diventata economicamente insostenibile per le casse dei Comuni, sui quali grava il costo dell’assistenza. Ogni giorno la spesa per ospitare i minori nell’Isola è di circa 230 mila euro. In particolare la retta per ogni minore, trasferito in comunità alloggio o casa famiglia, ammonta a circa 70 euro. A fronte del rimborso garantito del Ministero delle Politiche sociali pari a 20 euro.

L’assessore regionale alle politiche sociali, Giuseppe Bruno, spiega: «Stiamo lavorando per creare degli standard di qualità che prevedano dei centri di primissima accoglienza con figure specializzate per aiutare i minori. Ma dobbiamo anche aiutare i Comuni nel lavoro svolto quotidianamente». L’idea è di sottoscrivere un accordo in base al quale i costi per mantenere i minori siano tutti a carico del governo nazionale. Non è la prima volta che viene dichiarato lo stato di emergenza. Accadde anche nel 2011, «per avere maggiore coordinamento tra i soggetti coinvolti nelle operazioni e più risorse», sottolinea ancora l’assessore. E poiché spesso i minori giunti nei centri di accoglienza scappano, magari in cerca di parenti residenti in altre regioni o in altri Paesi «studieremo le soluzioni per trasferirli noi, evitando che finiscano nelle mani della criminalità».

Per coprire le spese per le rette dei minori, intanto, il governo regionale dovrebbe stanziare a favore dei Comuni una ventina di milioni. In più metterà a disposizione gli Istituti pubblici di assistenza e beneficenza (Ipab), dove sono subito disponibili 309 posti per adulti e 158 per minori, mentre al termine di alcuni lavori di ristrutturazione saranno creati altri 600 posti di cui quasi 300 destinati ai minori.

Intanto Ai.Bi. di fronte a questa emergenza non è rimasta a guardare e, nonostante le numerose difficoltà e le lungaggini burocratiche incontrate, ha continuato a lavorare per far sì che ogni bambino potesse avere la giusta accoglienza. Nella prima fase l’impegno si è concentrato sulle coste siciliane, dando una giusta collocazione ai minori e alle mamme sole. In Casa Mosé, Centro di prima accoglienza, sono stati accolti 67 minori da novembre a oggi. Altri sette Misna (Minori stranieri non accompagnati) e una mamma con bambino sono state accolti in famiglie affidatarie. Il progetto Bambini in alto mare ha bisogno di sempre nuove energie e sostenitori. Per aderire, basta compilare il form dedicato.