Nepal: Terres des Hommes lancia un appello per denunciare le adozioni illegali

L’organizzazione non governativa Terres des Hommes ha lanciato un appello per raccogliere le testimonianze – anche anonime – di famiglie adottive straniere che hanno accolto un bambino nepalese in circostanze che l’associazione definisce “poco chiare”.

Il Nepal è uno dei Paesi in cui l’estrema povertà e le tensioni politiche avevano determinato situazioni al limite della legalità nel campo delle adozioni. Nel Paese gli enti autorizzati e le associazioni di tutela dell’infanzia avevano denunciato alle autorità casi in cui il confine tra mercato e adozione era assai labile. Era successo, infatti, che madri nepalesi avessero ricoverato i bambini in istituto con l’idea di poterli riprendere con sé in futuro; in realtà direttori privi di scrupoli le avevano ingannate e avevano dato i loro figli in adozione in maniera illecita.
La scoperta di un “mercato dell’adozione” aveva così determinato, nel marzo 2007, la sospensione delle procedure di adozione internazionale da parte dell’allora Ministero delle Donne, del Welfare e del Benessere Sociale nei confronti di tutti i Paesi. La legge esistente poco chiara e la mancanza di controlli avevano infatti reso necessaria una nuova regolamentazione, per dare un nuovo volto e nuove regole all’adozione internazionale. A inizio anno, dal 1° gennaio 2009, erano state ufficialmente riaperte in Nepal le procedure di adozione internazionale, dopo uno stallo durato quasi due anni. Una delegazione della Commissione per le Adozioni Internazionali (CAI) si recherà in visita, dal 12 al 18 settembre 2009, in Nepal e India per una missione di monitoraggio sul sistema adozioni nei rispettivi Paesi.
Per informazioni sull’iniziativa di Terres des Hommes rivolgersi a: Marlene Hofstetter (responsabile del settore adozioni internazionali) telefono: 058 611 06 05, e-mail mho@tdh.ch.