In Sicilia 181 famiglie pronte ad accogliere i Misna, ma le loro case restano vuote

misna350Se c’è una novità negli sbarchi – rispetto a quelli di qualche anno fa- è il crescente numero di minori stranieri non accompagnati. A Pozzallo, in provincia di Ragusa, il Comune agita bandiera bianca. Bambini e ragazzi  vengono sistemati in un angolo del centro di primo soccorso e accoglienza. Una cinquantina, arrivati da pochi giorni, sono stati accolti nella parrocchia di San Pietro.

Potrebbero beneficiare di un’accoglienza a misura di bambino, se solo si permettesse a 181 famiglie siciliane di accoglierli. Senza contare che in Italia sono 1327 le famiglie che hanno aderito al progetto ‘Bambini in alto mare’, lanciato da Ai.Bi. dopo il naufragio al largo di Lampedusa del 3 ottobre 2013, costato la vita a 366 vittime.

Tra le famiglie che hanno dato la propria disponibilità a prendere in affido un minore straniero non accompagnato, appena otto hanno avuto la possibilità di farlo. Una di queste si trova a Lampedusa. Una coppia con due figlie ha accolto Seydou , un ragazzo di 16 anni arrivato a gennaio a Pozzallo dal Senegal. intervistato da Claudia Brunetto e Giorgio Ruta di La Repubblica, il padre affidatario, il signor Bartolomeo Maggiore, racconta: «Per noi è un’ emozione fortissima. Lui fa parte della nostra famiglia, è nostro figlio a tutti gli effetti. Qui ha avuto la possibilità di studiare ed è amato da tutti. Rimarrà con noi fino ai 18 anni, ma forse anche dopo per motivi di studio. Consigliamo a tutti di vivere un’ esperienza del genere. I bambini e i ragazzi che arrivano qui senza genitori vanno protetti e tutelati».

Ma il problema è a monte. Lo spiega Diego Moretti, referente nazionale del progetto Bambini in Alto Mare: «Occorre un sistema strutturato di accoglienza dei minori che possa assicurare condizioni sicure e dignitose. Per cominciare sarebbe utile istituire un albo nazionale di famiglie affidatarie, come aveva proposto la deputata UDC Paola Binetti, in modo che i servizi sociali coinvolti nella gestione degli sbarchi possano individuare per ciascun minore la famiglia più idonea ad accoglierlo».

Fonte: Repubblica