Bombe di Kiev su un asilo. E’ strage di bambini: 10 i morti

asiloLa guerra nell’est ucraino, che secondo stime Onu ha già causato 2.100 vittime e oltre 5 mila feriti, si tinge anche oggi di una nuova strage di innocenti: il vice premier dell’autoproclamata repubblica di Donetsk, Andrei Purghin, ha accusato, infatti, l’esercito ucraino di aver bombardato un asilo a Makievka uccidendo oltre 10 bambini. Le informazioni sarebbero “state confermate”, anche se da Kiev al momento, non arriva nessun commento.

E intanto sui social network è un tam tam di informazioni e particolari: su twitter si parla di granate e altri parlano di aviazione, ma le notizie sono ancora confuse. Solo alcune foto parlano. Corpi a terra coperti da un telo.

“Le informazioni sono state confermate – ha detto Purghin -. Gli accertamenti preliminari indicano che più di 10 bambini sono stati uccisi”.

La guerra d’Ucraina arriva così anche tra i piccoli banchi di scuola. Le bombe di mortaio cadono sui parchi gioco, devastano le aiuole con le giostrine, sfiorano il dormitoio dove trenta bambini stavano facendo il riposino pomeridiano pochi minuti dopo la ricreazione in giardino. Tutt’intorno i loro genitori, le insegnanti, gli abitanti del quartiere che non sono riusciti a sfuggire per tempo da questo inferno, corrono verso quello che chiamano “rifugio” ma che in realtà è uno scantinato umido a pochi metri di profondità difeso dalle esplosioni solo da una sottile striscia di calcestruzzo. Qualcuno non ce la fa, viene sorpreso dalle schegge e dai proiettili di ripetute raffiche di mitra che arrivano non si sa da dove.

E si continua a combattere anche vicino Lugansk, dove una decina di persone nella colonna di rifugiati, secondo Kiev, sarebbe stata colpita dai ribelli con colpi di mortaio e lanciamissili multipli Grad, anche se il portavoce militare ucraino Andrei Lisenko ha riferito del recupero d’una quindicina di cadaveri.

Per ora però neppure una immagine, mentre l’Ue chiede un’inchiesta. A Makievka, martellata dall’artiglieria di Kiev, un fotografo della Afp ha visto tuttavia almeno tre civili morti. E a Lugansk, dove secondo Lisenko sono in corso ”combattimenti di strada”, la situazione è sempre più critica: da 17 giorni la città è senza acqua potabile, energia elettrica, rete telefonica e approvvigionamenti, mentre il sindaco ha messo in guardia contro la diffusione di malattie infettive. Anche Donetsk, bombardata dai colpi di artiglieria nella notte, è priva di acqua potabile e i rifornimenti alimentari stentano ad arrivare: metà dei supermercati è chiusa. E il convoglio di aiuti umanitari russi resta fermo al confine: Kiev – questa la giustificazione ufficiale – non garantisce la sicurezza nel territorio controllato dai miliziani.

Fonte (Il Fatto)