Lo strapotere dei 29 Tribunali per i minorenni. Tra decreti vincolati, limiti d’età e restrizioni sui bambini da adottare, ognuno fa quello che vuole

tribunaliIn Italia ogni Tribunale per i minorenni fa scuola a sé. Esistono tanti criteri o regole quanti sono i Tribunali e diventa un caso di fortuna, o esattamente all’opposto di sfortuna massima, la città dove la coppia ha la residenza perché da quello dipende il Tribunale di appartenenza.

Ci sono regioni nelle quali le coppie che hanno figli non vengono nemmeno inserite tra le potenziali famiglie da convocare per sondare eventuali disponibilità. Ci sono Tribunali che chiamano le coppie, applicando una sorta di comparazione tra gli aspiranti genitori adottivi. Altri convocano i potenziali genitori quando si presenta il caso di un bambino da adottare; altri ancora, invece, incontrano le coppie a prescindere dalle situazioni concrete.  Altri, infine, si avvalgono espressamente dei Servizi Sociali. Insomma nel nostro Paese non esistono  procedure e criteri omogenei a cui adeguarsi.

Con la conseguenza che, per chi ha fatto delle adozioni internazionali la propria missione – non solo professionale, ma di vita – è davvero impossibile non comprendere i sentimenti di delusione e di scoramento da parte di chi, pur desideroso di accogliere un minore abbandonato, si vede preclusa la possibilità di realizzare questo sogno.

Per fare degli esempi. In Veneto il Tribunale per i Minorenni di Venezia emette decreti vincolati per le adozioni internazionali.  Ne sono stati emessi tanti: ormai è una prassi consolidata. In Veneto i bambini stranieri con più di sei anni non entrano.

Una pratica illegale che però è realtà anche a Roma. Anche qui, infatti, a dispetto di ciò che la legge stabilisce, i Tribunali concedono l’idoneità alle coppie, vincolando la loro capacità genitoriale all’età dei bambini che possono essere adottati. Così capita che molte coppie si ritrovano sì un decreto di idoneità positivo, ma per esempio per bambini che non abbiano più di sei anni. Ma non solo. Nel dicembre del 2012, una coppia è stata ritenuta idonea ad adottare un bambino straniero, purché “perfettamente sano”. Uno principio di diritto introdotto da un decreto d’idoneità emesso dal Tribunale per i Minorenni di Roma nei confronti di una coppia adottiva. Un provvedimento che Amici dei Bambini ha contestato, tramite esposto alla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Cassazione, denunciando, in primo luogo, una “palese discriminazione sulla base delle condizioni personali, e in particolare sullo stato di salute, nei confronti dei minori non perfettamente sani”.  Un esposto con cui si è ottenuto  una marcia indietro da parte del Tribunale per i Minorenni di Roma, autore del provvedimento:  il Tribunale, infatti, interrogato dal Procuratore, ha reso noto lo scorso febbraio 2014 di avere modificato il decreto, eliminando la precisazione sullo stato del minore da adottare.

Altro scenario a Torino, Trento e Bologna dove i Tribunali emettono decreto di idoneità per un solo minore. Se poi una coppia vuole fare ricorso, spinta dal desiderio di accogliere in adozione più figli, deve spendere migliaia di euro in avvocati e spese legali.

Altro trend, infine, a Milano e nei Tribunali del Sud d’Italia Qui le coppie sono più “fortunate”. I giudici, infatti, sono più  “elastici” e sono maggiormente predisposti a dare l’approvazione alle coppie per l’idoneità per più bambini.

Che dire…Non rimane che augurare ai futuri genitori buona fortuna e sperare di capitare nel tribunale giusto…