Messina. Ecco come accogliamo le mamme e i loro figli che hanno attraversato il mare

siriaBarakal allahu fica (che Dio vi benedica per quello che fate) e mi stringevano le mani nelle loro in un caldo abbraccio. E’ stato uno dei momenti più belli ed emozionanti della mia vita: uno di quelli in cui ti rendi conto che basta poco per fare spuntare un timido sorriso sul viso di chi ha tanto sofferto”. Con queste parole MariaTeresa Caminiti, operatrice Ai.Bi. Sicilia racconta la consegna dei vestitini donati da Silvian Heach ai bambini siriani, il 29 agosto scorso  in occasione dell’ultimo grande sbarco sulle coste siciliane.

“Ad ogni magliettina, pantalone o vestitino – continua MariaTeresa Caminiti – che davamo ai bambini appena sbarcati, circa una trentina, le mamme ci guardavano con infinita riconoscenza, quasi intimorite e disorientate da questi doni, e ci benedicevano

Anche i bambini, soprattutto i più grandicelli “quelli di 8/9 anni – continua l’operatrice di Ai.Bi. con la voce rotta ancora dall’emozione – erano a disagio nel prendere e indossare i vari capi che gli consegnavamo direttamente nelle manine. E questo perché, a differenza di quello a cui sono preparati psicologicamente, questa volta non venivano ‘schierati’ per l’identificazione ma venivano trattati come persone, piccole personcine a cui fare doni

L’accordo tra Ai.Bi. e Silvian Heach Kids, brand di abbigliamento per bambini che fa capo al Gruppo ARAV, risale a luglio scorso alla luce del primo grande sbarco di siriani, in virtù del quale sono stati donati 400 capi di abbigliamento colorati e allegri ad Ai.Bi. supportando così con fatti concreti l’associazione non governativa e in particolare BAM, Bambini in Alto Mare, progetto di accoglienza per minori soli e mamme in difficoltà provenienti dal mare (profughi e migranti).

Dei 400 capi di abbigliamento, oltre 200  sono stati inviati in Sicilia, altrettanti 200 saranno destinati ad Ai.Bi. per il temporary shop “Il bello che fa bene”, che si terrà a dicembre a Milano, verranno proposti per lo shopping solidale natalizio a sostegno del progetto.

“Ho deciso di sostenere il progetto Bambini in Alto Mare di Ai.Bi. perché, quando ho sentito in televisione dare numeri di morti – ha detto Mena Marano, Ad del gruppo ARAV – di dispersi e di sbarcati con toni quasi annoiati per una tragedia che divenuta abitudine quasi non tocca più le coscienze, ho sentito di dover fare qualcosa. Noi facciamo abbigliamento e quindi, dopo aver preso contatto con l’associazione ed aver saputo che anche vestire i bambini per loro era un costo ed un problema, ho pensato che fargli avere dei capi che per una volta fossero nuovi, capaci di farli sentire belli e speciali come è diritto di ogni bambino, potesse essere una buona idea. Poi, per supportare ancor più in profondità il progetto, si è pensato di raddoppiare la fornitura in modo da consentirne anche la vendita per raccolta fondi”