Minori fuori famiglia: in Brasile sono 45.237, ma in Italia?

brasil200I numeri fanno la differenza, soprattutto quando si opera nel campo della protezione dei minori. E i numeri stabiliscono la differenza fondamentale fra chi opera con dedizione e professionalità e chi invece “naviga a vista”. Così nel 2014 in Brasile 3.533 bambini e adolescenti accolti fuori famiglia sono tornati nelle loro famiglie, in Italia si vaga nel buio.

Un sondaggio condotto dall’Ispettorato Nazionale di Giustizia, organo del Consiglio Nazionale di Giustizia (CNJ), dimostra che almeno 3.533 bambini e adolescenti ospitati negli istituti sono stati reinseriti nelle loro famiglie nel primo semestre del 2014. Il ritorno di questi bambini e adolescenti alla vita familiare è una diretta conseguenza della realizzazione di audizioni concentrate previste da un provvedimento del ministero degli Affari Interni. La disposizione prevede che i giudici per l’infanzia e la gioventù svolgano ogni semestre audizioni concentrate, con la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti nel processo al fine di monitorare e rivalutare i casi di bambini e adolescenti inseriti nel sistema di protezione. In Italia i tribunali per i minorenni agiscono in tutt’altra condizione: senza un orientamento comune, in un arbitrio che non di rado oltrepassa i confini della legge, senza una banca dati dei minori adottabili (stimati in 1.900) e delle famiglie disponibili che la stessa legge (149/2001) prevede.

Dagli ultimi dati forniti dal nostro Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, risulta che al 31 dicembre 2011 erano 6.986 (51%) i minori affidati a parenti e 7.441 (49%) quelli affidati a terzi. Tuttavia vanno segnalatele profonde differenze esistenti tra le varie regioni: si passa dalla Liguria in cui sono affidati a parenti il 40% dei minori, alla Campania dove la percentuale sale all’85%. Non ci sono invece dati “scorporati” a livello nazionale, né regionale, sugli affidamenti intra-familiari in relazione alla durata e all’età dei minori affidati. Di difficile spiegazione è il divario esistente fra i dati sopra indicati e quelli forniti dal Dipartimento della Giustizia minorile: infatti secondo il Dipartimento erano solo 432 gli affidamenti disposti dai Tribunali per i Minorenni nel 2011 (588 nel 2012); quelli consensuali, resi esecutivi dai giudici tutelari, erano invece 1.925 nel 2011 (2.054 nel 2012). Anche se si considera che si tratta di nuovi affidamenti, che vanno ad aggiungersi a quelli disposti negli anni precedenti, non si riesce a dare di questi dati una lettura “compatibile” con quelli forniti dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Non sarebbe quantomeno auspicabile un preventivo lavoro di coordinamento fra i Ministeri nella raccolta dei dati?

Tornando al Brasile, secondo il Registro Nazionale dei figli adottivi (CNCA), sono 45.237 i bambini e adolescenti che vivono in istituto. Circa un terzo di questi bambini e ragazzi (15.067) sono passati attraverso le audizioni concentrate nel primo semestre dell’anno corrente. L’obiettivo che si pone il Brasile è quello di accelerare i processi di reinserimento familiare, dato che l’accoglienza deve avere carattere di eccezionalità e temporaneità. Sempre secondo il sondaggio, dei 3.533 bambini e adolescenti reinseriti in famiglia, 2.225 sono tornati a vivere con la famiglia naturale (madre e padre), mentre 1.308 con la cosiddetta famiglia allargata, con parenti stretti come zii, nonni, fratelli o cugini. In Italia la speranza per i minori fuori famiglia (30mila, ma si parla di “stime”) è che si possa guardare all’esperienza brasiliana rendendo il sistema più efficiente e più capace di assicurare a ciascuno la giusta accoglienza familiare.

 

Fonte: (http://tinyurl.com/od3yff3)