Burundi. Quelle gravidanze indesiderate che fanno dire “addio” alla scuola

Burundi-bubanza200Dopo la triste vicenda delle tre religiose italiane uccise barbaramente, il Burundi, considerato la “Svizzera dell’Africa”, torna a far parlare di sé in maniera poco edificante. Un paragone, quello con la Svizzera che la cronaca sembra smentire e che evidenzia la necessità di conoscere meglio questo Paese. Stavolta si parla di abbandono scolastico. Ma ciò che più fa riflettere è la causa che porta a dire addio ai banchi di scuola: le gravidanze indesiderate. Un fenomeno che sta assumendo i contorni di un problema sociale. “Nella provincia di Bururi, in Burundi, negli ultimi due anni si registrano oltre 600 casi di abbandono scolastico nelle scuole di livello primario e secondario. Le cause del fenomeno vengono identificate nella diffusa e pesante povertà che affligge la popolazione e nel lassismo educativo da parte dei genitori.”

E’ questa la visione del problema di Yves Maniragaba, responsabile di un progetto per lo sviluppo umano sostenibile e socio Cordaid. Dichiarazioni che Maniragaba ha rilasciato nel corso di un incontro su una campagna sulla salute sessuale e riproduttiva dei giovani nei comuni di Matana, Bururi e Rumonge. Una campagna che nasce proprio con l’obiettivo di contrastare e sradicare il fenomeno delle gravidanze indesiderate.

Ai.Bi. è presente anche in Burundi e sta lavorando per assicurare il diritto a una famiglia ai minori abbandonati. E’ stato recentemente avviato un progetto di sostegno all’orfanotrofio statale di Bujumbura, fornendo supporto educativo alla scuola dell’orfanotrofio, con la fornitura di kit scolastici per i bambini ospiti e mediante la costruzione di una classe scolastica aggiuntiva alla scuola.