Siria: all’inasprirsi del conflitto, la comunità umanitaria in Turchia risponde più unita che mai

siriaDal nostro inviato (Luigi Mariani) – Più la situazione in Medio Oriente si complica, più s’intensificano gli sforzi della comunità umanitaria in Turchia per rispondere alla crisi siriana, che resta sempre molto grave. All’indomani della Giornata Mondiale Umanitaria, fra gli operatori delle agenzie Onu e delle organizzazioni convenute nella città turca di Gaziantep, si respirava un rinnovato entusiasmo. Sebbene l’apertura di altri fronti di crisi, come la Palestina e l’Iraq, abbiano distolto l’attenzione dei media internazionali e dell’opinione pubblica mondiale da quello che accade in Siria, si continua a lavorare senza sosta per armonizzare gli sforzi tra i vari attori e rendere più efficaci le operazioni “cross border” di assistenza alla popolazione siriana colpita dal conflitto.

La risoluzione 2165, con cui le Nazioni Unite hanno autorizzato l’ingresso degli aiuti umanitari anche nelle zone sotto il controllo delle forze di opposizione, senza il consenso del governo siriano, continua a essere implementata secondo quanto disposto dal Consiglio di Sicurezza: dalla Turchia sono entrati fino a oggi diversi convogli, che hanno raggiunto centinaia di migliaia di famiglie in stato di estrema necessità. Dalle ceste di cibo, ai kit medico-sanitari, passando per le tende e le taniche di acqua potabile: dallo scorso 24 luglio, ogni sorta di bene di prima necessità viene distribuito, sia agli sfollati che vivono nei campi interni, sia alle comunità locali.

Attualmente sono sei le agenzie Onu impegnate sul campo, che si avvalgono della collaborazione di ong già operative all’interno della Siria. Anche Amici dei Bambini sta trattando con i referenti del caso, per poter stringere una partnership che consenta di dare maggior impulso ed efficacia ai progetti dell’Associazione a Binnish e nei paesi limitrofi, nella zona rurale di Idlib.

Intanto, nuovi studi e monitoraggi sono in corso di realizzazione nell’area nord della Siria, allo scopo di aggiornare le informazioni relative ai bisogni primari della popolazione, alle carenze infrastrutturali, ai problemi riguardanti la sicurezza e la protezione dei civili; si vuole così fornire alla comunità umanitaria presente in Turchia una visione d’insieme il più possibile completa dell’ambito d’intervento, in modo da consentire di calibrare o ridefinire le priorità progettuali in base alle reali necessità delle famiglie siriane.

In questa fase, in cui si prevede un maggior coinvolgimento degli Stati Uniti in Medio Oriente, è dunque importante continuare a incrementare gli sforzi per raggiungere il più ampio numero possibile di siriani in urgente bisogno di assistenza umanitaria, preparandosi anche a prevenire e affrontare i possibili cambiamenti di contesto, legati agli sviluppi militari. In questi ultimi mesi, molto è stato fatto per consolidare le sinergie fra ong operanti dalla Turchia in Siria e, ora che si cominciano a vedere i primi veri, incoraggianti risultati, occorre lavorare con più intensità che mai.

 

In questo momento, la popolazione siriana ha bisogno di tutto l’aiuto possibile, da parte di tutti. Non restiamo a guardare.

 

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