Trento. “Ascoltate il pianto dei bambini, la comunità educativa non è una famiglia”

bambino-che-piange200L’obiettivo del Comitato Cittadini per i Diritti Umani è chiaro: orientare il disegno di legge provinciale 6 maggio 2014, n. 24, in materia di affidamento di minori, ad una giusta accoglienza di tipo familiare, nella ferma volontà di superare le comunità educative entro il 31 dicembre 2017, per cambiare passo nelle politiche sociali a favore dei minori fuori famiglia. 30mila il numero complessivo in Italia, dei quali più di 15mila ospitati in comunità educative, gli altri accolti da famiglie affidatarie.

Nella mattina dell’11 settembre il Comitato è stato sentito dalla Quarta Commissione permanente sulle modificazioni dell’articolo 34 della legge provinciale 27 luglio 2007, n. 13 (legge provinciale sulle politiche sociali 2007), scaturita dal sopracitato ddl e presentata dal consigliere Bezzi.

Il Comitato ha portato in Quarta Commissione “il grido di dolore dei bambini abbandonati e allontanati dagli affetti familiari. La supplica dei 101 minori che da anni vedono i genitori in regime di visita protetta per poche ore al mese senza un’efficace progettualità o reale speranza di ricongiungersi ai loro cari. Il pianto dei circa 260 minori in una asettica seppur professionale comunità educativa con una percentuale di minori in comunità di circa il 67% contro il 33% della Sardegna o l’80% di certe realtà del Veneto. Facciamo appello alla coscienza dei consiglieri affinché ascoltino la voce di questi bambini e di queste famiglie disperate.”

Un intervento che si pone sulla stessa linea di quello della consigliera comunale di Trento Gabriella Maffioletti, che aveva presentato prima dell’estate il provvedimento insieme al collega della Provincia Bezzi: “E’ necessario passare dalla cultura della tutela, –  aveva detto Maffioletti – concepita come sottrazione e istituzionalizzazione del minore a quella dell’accoglienza. E da portare a termine quanto prima anche alla luce del fatto che il Trentino Alto Adige, secondo i dati del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, è seconda solo alla Liguria per numero di minori sottratti alle famiglie di origine”. Un obiettivo ambizioso e quanto mai ragionevole, dal momento che il superamento delle comunità educative avrebbe dovuto trovare applicazione, secondo la legge 149/2001, entro il 31 dicembre 2006.

 

Fonte: (www.secolo-trentino.com)