Binnish (Siria): dove giocare se piovono le bombe? Quasi pronta la ludoteca sotterranea di Ai.Bi.

 scuola in siriaDal nostro inviato (Luigi Mariani) – Per i bambini orfani di Binnish, l’anno scolastico è cominciato con una festa piena di regali e fiori. L’evento, organizzato da Syrian Children Relief, associazione partner di Amici dei Bambini, ha dato la possibilità a diverse decine di giovani studenti di ritrovare un po’ di normalità, in un contesto che di normale ha ben poco.
A breve, grazie uno degli interventi pianificati da Ai.Bi. e finanziati dalla Provincia di Bolzano, questi bambini potranno avere anche uno spazio tutto loro, dove giocare e svagarsi durante la ricreazione, lontano dall’incubo delle esplosioni; un luogo pieno di giochi e di colori, dove potranno riappropriarsi della propria infanzia, così gravemente compromessa dagli orrori della guerra. Proprio in questi giorni si sta lavorando all’allestimento della ludoteca sotterranea e alla selezione del personale che si prenderà cura dei minori.
Nonostante la loro già difficile situazione, i bambini di Binnish non sono tuttavia più sfortunati di altri milioni di loro coetanei in Medio Oriente, che rischiano di perdere l’inizio dell’anno scolastico a causa di sempre nuove e più aspre crisi umanitarie.
“Il problema non riguarda esclusivamente i minori che in questi paesi sono sfollati o rifugiati, ma anche i tanti ragazzi residenti nelle zone dove le popolazioni in fuga hanno cercato salvezza” riporta la Croce Rossa Italiana, in un comunicato rilasciato insieme all’onlus AGIRE (Agenzia Italiana Risposte Emergenze). “Gli edifici scolastici, quando non sono stati distrutti o danneggiati o utilizzati come basi dei gruppi armati, vengono spesso occupati dalle comunità di sfollati. Si tratta
in molti casi di una scelta obbligata: i campi profughi sono spesso sovraffollati o versano in condizioni precarie, e gli unici rifugi possibili per chi non viene ospitato in abitazioni private restano i parchi, gli edifici abbandonati o le scuole”
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In Siria, dopo oltre tre anni di guerra civile, la situazione è particolarmente grave: in gioco c’è il futuro stesso di un’intera generazione. “Dall’inizio del conflitto almeno 3 milioni di bambini hanno dovuto abbandonare il percorso scolastico. Una scuola su cinque è inutilizzabile, mancano libri, banchi, servizi igienici e in molte aree del paese non ci sono insegnanti disponibili, perché a loro volta sono fuggiti. Nelle aree più colpite dal conflitto, i bambini sono costretti a viaggiare per
proseguire il percorso scolastico
e i tassi di scolarità sono spesso inferiori al 50%”
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Questo senza contare i circa 1,5 milioni di bambini siriani in età scolare rifugiati nei paesi limitrofi, gran parte dei quali rimangono esclusi dall’accesso a qualsivoglia forma di istruzione.
Grazie all’impegno congiunto di Ai.Bi. e Syrian Children Relief, nei prossimi mesi i bambini di Binnish e dei villaggi circostanti potranno continuare a ricevere un’educazione minima e un’adeguata assistenza psicosociale, supportati da volontari con competenze specifiche. Si cercherà così di garantire loro il diritto a un’infanzia il più possibile normale, fatta di cose semplici come imparare, giocare, divertirsi e sognare.

In questo momento, la popolazione siriana ha bisogno di tutto il supporto possibile, da parte di tutti. Non restiamo a guardare.

Se vuoi dare anche tu il tuo contributo ai progetti di Ai.Bi. in Siria, per garantire ai bambini e alle famiglie siriane il diritto di sentirsi a casa, nel proprio Paese, visita il sito dedicato.

Fonti: Croce Rossa Italiana