Le priorità del Governo: dopo l’eterologa, adesso la rincorsa alle adozioni gay e unioni di fatto. Ma alle adozioni chi ci pensa più?

bambino-piange-700x400I bambini abbandonati? Per Matteo Renzi possono aspettare. E con loro tutte le famiglie che vorrebbero adottarli. La direttrice politica del Governo è chiara. Dopo l’eterologa, venerdì 10 ottobre, da Bologna, il premier ha fatto sapere che in tema di diritto della famiglia, la nuova priorità per il Governo è regolamentare le unioni civili. “A breve faremo la legge”, garantisce Renzi. Nemmeno un cenno alla riforma della legge 184 del 1983 che regola le adozioni, che solo pochi mesi fa il premier dichiarava stargli molto a cuore. Inevitabile lo strappo all’interno della stessa maggioranza.

Angelino Alfano, ministro dell’Interno e leader del Nuovo centrodestra (NCD), ha risposto al capo del Governo a stretto giro. Intervistato a Bari durante la prima festa nazionale del suo partito, ha ribadito: «Sarò vintage, ma i bambini devono avere un papà e una mamma. Non si può parlare di adozioni gay. La famiglia è fatta da un uomo e una donna».

Coerentemente con queste riflessioni, Alfano ha firmato una circolare che blocca la trascrizione, nei registri comunali, dei matrimoni celebrati all’estero. Provvedimento che nei giorni scorsi ha prodotto uno scontro acceso tra prefetti e sindaci di varie città italiane.

Anche la minoranza è scesa in campo: lo scorso 2 settembre Fratelli D’Italia ha depositato in Parlamento una proposta di modifica della legge sulle adozioni, per rimediare a quello che ormai appare un palese vulnus legislativo.

Che si è palesato con la sentenza shock emessa dal Tribunale per i Minorenni di Roma riconoscendo a una donna omosessuale il diritto d’adozione della figlia della sua convivente. Questo ha riacceso la querelle sui ritardi della politica e le fughe in avanti della magistratura.

La proposta di legge firmata da Giorgia Meloni, Fabio Rampelli e altri parlamentari di Fratelli D’Italia punta a chiarire che per “coniugi uniti in matrimonio” si deve intendere “persone di sesso diverso unite in matrimonio”, così da evitare che la magistratura sopperisca di volta in volta a una legge non chiara. Ma alla Camera, in sede di Conferenza dei Capigruppo, la proposta di legge ha trovato il veto del Pd e di Sel.

Riguardo alla nuova legge annunciata da Renzi, il senatore di Ncd Carlo Giovanardi ricorda che “l’approvazione di un testo in commissione Giustizia del Senato sulle cosiddette unioni civili dovrà corrispondere con quanto stabilito dalla Corte Costituzionale con la sentenza numero 170 del 2014. La Corte ha infatti scritto che: ‘la nozione di matrimonio presupposta dal costituente è quella stessa definita dal Codice civile del 1942 che stabiliva, e tuttora stabilisce, che i coniugi dovessero essere persone di sesso diverso (sentenza numero 138 del 2010)’.

In fatto di unioni civili salgono sulle barricate anche i ministri dei Trasporti, Maurizio Lupi (NCD) e dell’Istruzione, Stefania Giannini (Scelta civica), per i quali “la legge che regoli le unioni civili non è prioritaria”.

Per capire quanta attenzione il Governo intende riservare alle famiglie, basterà attendere il Consiglio dei Ministri del 15 ottobre 2014, quando il NCD chiederà di reperire nella legge di stabilità risorse per aiutare le famiglie.