Pellegrini. Con lo Champagne preferito da Napoleone, l’abbandono avrà la sua Waterloo

PellegriniUna serata per celebrare il matrimonio tra eccellenza e solidarietà, eleganza e prestigio dove lo stile non è in contraddizione con una buona azione: anzi la dimostrazione che le due cose possono sostenersi a vicenda. Un evento che comprende i prodotti donati dalle più prestigiose aziende del mondo del design, della moda, della tecnologia e una favolosa Cena di Gala realizzata da chef rinomati a livello internazionale. Tutto questo è Il Bello che fa bene, il grande evento che si svolgerà il 17 novembre alla Triennale di Milano, evento benefico a favore di Ai.Bi., Amici dei Bambini. Tra i grandi vip che hanno deciso di prestare il loro volto e mettere la propria firma a favore dei bambini abbandonati nel mondo, c’è Pietro Pellegrini, presidente di Pellegrini S.p.A specializzata nella distribuzione e commercializzazione di vini e distillati di alta qualità.

Il Bello che fa Bene è un modo di pensare, un approccio filosofico che raccoglie tutti i protagonisti del Bello, sotto un comune intento di solidarietà. Quanto l’enologia può contribuire al concetto di bello?

Molto. Il vino e i distillati di qualità, che sono alla base della nostra storia aziendale da oltre 100 anni, nascono da una realtà di per sé BELLA e affascinante. Non è un caso se negli ultimi anni i consumatori hanno iniziato ad appassionarsi sempre più a questo mondo e a voler conoscere ancor più nel dettaglio il vino, i territori in cui viene  prodotto e i suoi  artefici, i produttori.

Perché la Pellegrini Spa ha deciso di sostenere questa iniziativa di Ai.Bi. Amici dei Bambini?

Ritengo che la solidarietà sia un valore molto importante, soprattutto se rivolta ai bambini come in questo caso. Essere un’azienda non significa pensare solo al profitto, ma anche essere consapevoli di ciò che ci circonda, della società e del contesto attuale, cercando sempre di fare del bene a chi ne ha bisogno, con i mezzi a propria disposizione. La nostra partecipazione all’evento ne è la dimostrazione. Abbiamo voluto contribuire nel rendere ancora più “stellata” questa serata mettendo a disposizione alcuni dei prodotti che più ci rappresentano, primo fra tutti lo Champagne Jacquesson, per l’aperitivo e per l’asta benefica.

Come si può coniugare la cultura enogastronomica con la beneficenza?

Mettendo la prima al servizio della seconda come in questo caso e interpretando la cultura enogastronomica come uno strumento importante, in grado di fare del bene.

In una società come quella attuale, tanto assorbita dai frenetici ritmi della vita quotidiana e dalla crisi economica, c’è ancora spazio per il binomio “Bello e buono”?

Assolutamente si, sia nell’enologia che nella vita quotidiana. Come affermato in precedenza, noi portiamo avanti con i nostri prodotti questi ideali, imprescindibili e irrinunciabili per chi ricerca l’eccellenza e la qualità. A maggior ragione, nella società attuale, questi due cardini non devono essere dimenticati: il nostro retaggio culturale, ispirato dal “Bello e Buono”, deve essere promosso attraverso un agire dettato dal principio guida della solidarietà.

Il Bello che fa bene, fiore all’occhiello di Ai.Bi. è una serata di eleganza e prestigio che comprende i prodotti donati dalle più prestigiose aziende del mondo del design, della moda, della tecnologia e una favolosa Cena di Gala. Qualche indiscrezione sulle delizie che farà assaggiare ai nostri pregevoli ospiti?

Sicuramente l’eccellenza della Maison Jacquesson, lo Champagne preferito da Napoleone insignito della medaglia d’oro per “la Beauté et la Richesse de ses Caves” nel 1810, che sarà protagonista dell’aperitivo. Per la cena curata dello chef Fabio Barbaglini stiamo selezionando i vini più indicati ad esaltare le sue proposte, per dare vita ad un armonia di sapori “belli e buoni”.

E’ una serata perfetta per le aziende e per le persone che credono che una scelta di stile non sia di per sé in contraddizione con una buona azione e che, al contrario, le due cose possano sostenersi a vicenda. Che ne pensa?

Sono assolutamente d’accordo; molti esempi nella società attuale dimostrano come il binomio stile e solidarietà sia molto efficace, contribuendo a sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti di cause importanti. Anche l’evento “Il Bello che fa Bene”, grazie alla partecipazione di personalità e realtà espressione di eccellenza e alta qualità, conferma come questo binomio possa portare a ottimi risultati, coinvolgendo aziende e pubblico.