Utero in affitto. Una malvagità che genera solo malvagità

forumRiportiamo di seguito il commento di Francesco Belletti, presidente del Forum Nazionale Associazioni Familiari, sulla sentenza della Corte di Cassazione che ha deciso di togliere un bambino alla coppia cremonese che l’aveva “acquistato” su committenza da una madre surrogata in Ucraina.

 

«Sembra che finalmente anche la magistratura abbia scoperto di avere gli anticorpi» afferma Francesco Belletti, presidente del Forum, a proposito della sentenza della Cassazione sulla maternità surrogata.

«L’indirizzo sostanzialmente possibilista preso in passato da diversi tribunali è stato rimesso in riga. Per l’ordinamento italiano, madre è colei che partorisce il figlio e questo è importante che rimanga ben chiaro se si vogliono evitare le derive di cui proprio il caso su cui è intervenuta la Cassazione sono una concreta testimonianza.

«Che il bambino sia tolto a quelli che in qualche modo per tre anni sono stati i suoi genitori può sembrare una malvagità. Ma è necessario tenere saldi i principi fondamentali dell’ordinamento giuridico proprio per evitare che mille altre malvagità ancora più gravi di questa possano ripetersi in futuro, favorite dagli infiniti intrecci legali, medici e sociali che crescono all’ombra del ricco mondo dell’utero in affitto.

«Singolarmente sulle stesse pagine dei giornali di oggi è apparsa anche la notizia del ricorso alla Corte Costituzionale di una coppia di lesbiche sposate in America che vorrebbero l’adozione di una bambina figlia di una delle due da parte dell’altra. Un tema, quello dell’adozione, che è entrato anche nel dibattito politico sulle unioni civili omosessuali in corso in Parlamento. Anzi, insieme al valore legale da dare a queste unioni, ne rappresenta un tema decisivo.

«La sentenza della Consulta avrà inevitabilmente delle ricadute anche sul dibattito politico. E questo non ci fa stare affatto tranquilli, visto che in passato la Corte era stata più parte del caos che elemento di stabilizzazione.

«A noi, spettatori di tutte queste grandi manovre non resta che chiedersi, con la saggezza dell’uomo della strada, dove mai si andrà a finire se non si tracciano dei ben chiari confini sui doveri dei genitori e sui diritti dei figli» conclude Belletti. «E se non ci si impegna, tutti insieme, a farli rispettare».