Marocco. Chi dice che i bambini abbandonati non ci sono?

abbandonatoAbbandonati, non riconosciuti alla nascita o concepiti fuori dal matrimonio, i bambini senza identità sono sempre più numerosi in Marocco. A testimoniarlo sono le cifre: i bambini senza identità in Marocco aumentano di anno in anno. È l’amara constatazione annunciata da Mustapha Ramid, il ministro della Giustizia e delle Libertà, davanti alla Camera dei Consiglieri. Il numero dei casi, infatti, è aumentato passando da 5274 (nel 2009) a 5377 (nel 2013).

Le ragioni del non riconoscimento sono numerose. Può essere dovuto ad una nascita fuori matrimonio che genererebbe un abbandono. In media 24 bambini vengono abbandonati ogni giorno e vengono trovati morti di fame e di freddo o finiscono per essere sfruttati da chi li trova.

In caso di bambini non riconosciuti alla nascita, il ministro della Giustizia ha fatto inoltre appello alle famiglie marocchine per adottare questi piccoli. Per fare questo, è necessario fare ricorso alla Kafala, la procedura di adozione propria al diritto musulmano.

L’adozione attraverso la Kafala non può essere plenaria e si oppone in generale alla procedura di adozione con il cognome della famiglia. Un bambino senza identità può essere accolto da una famiglia adottiva dunque, ma non avrà gli stessi diritti ereditari di un suo fratello nato all’interno della famiglia: si tratta di una tutela senza filiazione, dove l’adottato mantiene il suo cognome d’ origine.

In attesa di proporre un’altra soluzione giuridica, lo Stato deve, intanto, fare fronte ad un vero e proprio fenomeno sempre più in crescita. Ogni giorno, inoltre, secondo l’Associazione di lotta contro l’aborto clandestino, ci sono tra 600 e 800 interruzioni di gravidanza. Un’operazione vietata in Marocco e punibile con 5 anni di prigione: questo spinge le ragazze, che non possano abortire, ad abbandonare il bambino dopo la sua nascita. Un circolo vizioso a cui non viene trovata nessuna soluzione concreta.

Fonte (http://www.yabiladies.com)