Pagano (Ncd): “Troppi scandali nell’adozione internazionale. Serve un’indagine parlamentare”

pagano1Non è bastata una pioggia di interpellanze parlamentari rimaste sempre senza risposta. Per risollevare le sorti dell’adozione internazionale si rende necessaria un’azione ancora più forte. Per questo, lunedì 19 gennaio, il capogruppo di Area Popolare (Nuovo Centrodestra e Unione di Centro) in Commissione Giustizia alla Camera, Alessandro Pagano, ha preannunciato un’indagine parlamentare. Sarà lo stesso deputato Ncd a farsene promotore: una necessità avvertita “a seguito dei numerosi scandali” che hanno toccato la realtà dell’adozione internazionale in Italia. Queste le importanti dichiarazioni di Pagano nel corso di un confronto con il ministro della Giustizia Andrea Orlando.

In un quadro di generale sostegno al suo operato, Area Popolare mette però in luce alcune criticità. Tra queste, il divorzio veloce – che rischia di fare scadere il matrimonio a livello di un contratto “uguale a quello della luce o del gas” – e, appunto, l’adozione internazionale.

Quello che, fino a qualche anno fa, era un “fiore all’occhiello” della società italiana, ha detto Pagano, “a seguito della legge del 2000, piano piano è scivolato nella mediocrità, un peso insopportabile”. “Noi che eravamo additati nel mondo come coloro che adottavano più di ogni altro – ha spiegato il deputato Ncd – oggi non lo siamo più”.

Su questo è lo stesso Pagano a proporre una chiave di lettura al Guardasigilli. “Da noi le coppie non vengono accompagnate (nell’iter adottivo, ndr), come avviene in tutto il resto d’Europa. Noi siamo sempre pronti a guardare cosa fanno gli altri: ebbene, in tutta Europa le coppie vengono accompagnate e, guarda caso, in tutti gli altri ambiti il numero delle richieste di adozione aumenta”.  In Europa, è da sottolineare, l’Italia è rimasto l’unico Paese che obbliga le coppie le aspiranti coppie adottive a un difficile e severo passaggio dal Tribunale per i minorenni. Tra le righe, quindi, emerge ancora con forza la necessità di una profonda riforma del settore dell’accoglienza dei bambini stranieri abbandonati: un sistema che segni il passaggio da una cultura della selezione – imperniata appunto sui Tribunali – a una cultura dell’accompagnamento degli aspiranti genitori e che soprattutto si metta alle spalle gli scandali di quest’ultimo periodo e una gestione alquanto discutibile della nostra autorità centrale, la Commissione per le Adozioni Internazionali.