Siena, Fai canestro con l’affido!: 400 piccoli atleti in campo per dire sì all’accoglienza

minibasketUn’esperienza unica, anche se ancora poco praticata perché poco pubblicizzata. È l’affido familiare, una forma di accoglienza dei minori in situazioni di disagio che sarà al centro di un’iniziativa capace di coniugare sport e solidarietà in quella che negli ultimi anni è stata la capitale del basket italiano. La città di Siena, dal 20 al 22 marzo, ospiterà la 23esima edizione del torneo nazionale di minibasket “C. Ciccarelli”. La giornata finale, dedicata alle premiazioni dei vincitori, sarà anche l’occasione per la manifestazione “Fai canestro con l’affido!”. L’iniziativa, che si svolgerà dalle ore 9 presso gli impianti sportivi Mens Sana in viale Sclavio, vede tra gli organizzatori anche Amici dei Bambini, da sempre impegnata sul fronte della promozione dell’affido familiare.

La campagna di sensibilizzazione e informazione interesserà sia Siena che la Valdelsa, promossa, tra gli altri, dalla Regione Toscana, dal Comune di Siena e dal Forum toscano dei diritti della famiglia oltre a Società della Salute Senese, Centro affidi “Il Canguro”, associazione “Stare fra…” e Associazione ginnastica Mens Sana.

Il torneo di minibasket vedrà impegnate 32 squadre per un totale di oltre 400 bambini alle prese con la palla a spicchi.

“E’ l’occasione per ammirare i piccoli atleti impegnati in un’importante sfida e, al contempo, conoscere e riflettere sull’importante istituto dell’affido familiare – dice l’assessore Leonardo Tafani : lo sport incontra il sociale in un connubio perfetto, sia per i valori che stanno alla base di ogni disciplina, sia per i messaggi che riesce a veicolare”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’assessore comunale al Sociale, Anna Ferretti, che definisce l’affido “un atto di solidarietà per e con il bambino e la sua famiglia di origine”. “Chi lo accoglie – spiega la Ferretti – dà una disponibilità di spazio e di tempo all’interno della propria vita, che può essere modulato in base alle proprie esigenze, rendendosi disponibile a una reciproca esperienza affettiva ed educativa, in grado di accompagnare il minore e la sua famiglia in un percorso di uscita da un momento di difficoltà”.

 

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Fonte: Ok Siena