L’adozione del “concepito”. Griffini (Ai.Bi.) “Ben venga finalmente una legge per salvare la vita nascente dall’aborto.” 

Assegnata in Commissione alla Camera una proposta di legge in nome di 6 milioni di bambini non nati e che avrebbero evitato l’inverno demografico.

Marco Griffini (Ai.Bi.) – “È da anni che stiamo cercando di introdurre una legge che riconosca il diritto alla vita dei bambini  e l’adozione del nascituro (adozione in pancia) quale strumento di prevenzione all’aborto. Abbiamo esperienze di Paesi esteri, come gli USA, dove da moltissimi anni esiste simile legge, più conosciuta come  “#adozioneinpancia […] In passato abbiamo sostenuto gli sforzi degli allora onorevoli Sberna e Giglio sull’adozione del concepito e come allora sosteremmo il cammino di questo nuovo disegno di legge dell’On. Stefani, offrendo l’esperienza delle forze sociali da anni impegnate sul tema.”

Milano 26 marzo. Fornire alternative alla donna affinché non scelga la strada dell’aborto e riconoscere “soggettività giuridica al concepito” attraverso l’adozione.

E’ questo l’obiettivo del disegno di legge per una corretta applicazione della legge “Legge 22 maggio 1978, n.194 – Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza, meglio nota come Legge 194, firmata dall’on. Alberto Stefani e sottoscritta da una cinquantina di parlamentari leghisti, presentato in Parlamento ai primi di ottobre e assegnato in commissione il 15 marzo scorso.

Dal 1978 ad oggi –  si legge nella presentazione della proposta di legge dell’On. Stefani – si contano circa 6 milioni di aborti ex legge 194, senza contare le ‘uccisioni nascoste’ prodotte dalle pillole abortive e dall’eliminazione degli embrioni umani sacrificati nelle pratiche della procreazione medicalmente assistita.

Sebbene le statistiche annuali – che non tengono conto delle varie pillole abortive degli aborti – mostrino un leggero calo negli anni, un dato preoccupante – si sottolinea nella proposta – è la crescita del numero di aborti tra le minorenni dal 1992 al 2010: con un aumento del 45,2 % tra le ragazze fino ai 18 anni e del 112,2% tra le adolescenti fino ai 15 anni.

Un disegno di legge di 7 articoli, in cui si prevede che: (1) l’adozione del concepito; (2) l’obbligatorietà per consultori, gli ospedali e i medici di informare per iscritto sulle misure alternative all’interruzione volontaria della gravidanza; (3) possibilità per la donna di attivare le procedure per ottenere l’adottabilità del concepito e revocare il consenso all’adozione in qualsiasi momento e fino a 7 giorni dopo il parto; (4) domanda di adozione del concepito da parte di potenziali coppie adottive; (5) affidamento preadottivo da parte del Tribunale per i minorenni del concepito entro sette giorni dalla nascita; (6) vigilanza del Tribunale per i minorenni, per due anni, prorogabili di altri due, sul buon andamento dell’affidamento preadottivo; (7) il pubblico ministero decide sull’adozione a conclusione del periodo di preaffido.

Apprendiamo con piacere la nuova presentazione di un disegno di legge per una corretta applicazione della legge,  che rimette al centro dell’agenda politica di questo Paese il diritto alla vita dei bambini ” – dichiara Marco Griffini, presidente di Ai.Bi. –  “Sono decenni che sosteniamo l’urgenza di restituire dignità giuridica alla vita nascente e facilitare l’adozione dal concepimento, fornendo informazioni chiare,  risposte concrete e sostegno medico, psicologico ed economico alle donne che si trovano in una situazione di vulnerabilità”

L’adozione del concepito è una strada da percorrere se vogliamo dare significato e applicare correttamente la Legge 194 – che solo in teoria si propone di prevenire l’aborto e tutelare la maternità” – spiega Griffini – “l’unica alternativa all’aborto che permettere lo sviluppo delle due vite, quella del nascituro e della donna che lo porta in grembo,  e una possibile conciliazione tra l’elevato numero di concepiti indesiderati e il desiderio reale di coppie disponibili all’adozione.”

Abbiamo esperienze di paesi esteri come gli USA dove da moltissimi anni esiste simile legge” – aggiunge Griffini  – “più conosciuta come  “Adozione in pancia” che ha donato a migliaia e migliaia di bambini la vita e la possibilità di crescere in una famiglia amorevole.”

Di fatto, in Italia, il tema dell’ “adozione del concepito” non è nuovo ed è al centro di una proposta di legge ferma in Parlamento dal gennaio del 2017 legge n.4215 “Disposizioni in materia di adozione del concepito” a cura di Gian Luigi Gigli (già presidente del Movimento per la Vita) e Mario Sberna (oggi presidente della Associazione Famiglie Numerose).

“Nella precedente legislatura, abbiamo sostenuto gli sforzi degli allora onorevoli Mario Sberna e di Gian Luigi Gigli affinché la loro proposta di legge sull’adozione del concepito potesse essere messa in discussione. Purtroppo rimase il “disco rotto” di un’allora maggioranza, troppo impegnata nella difesa delle unioni civili” –  ricorda Griffini – “Così come allora, come forza sociale in difesa del diritto alla vita del nascituro, sosteremmo il cammino di questo nuovo disegno di legge dell’On. Stefani e faremo avere i nostri suggerimenti per migliorare il testo, prevedendo anche l’intervento delle forze sociali (Associazioni) che da anni offrono sostegno, accoglienza e informazione alle gestanti in situazioni di fragilità”.