adozione internazionale, Berlusconi favorevole alla gratuità. Se andrà al governo un ministro sarà presidente CAI

Adozione internazionale. Berlusconi (Forza Italia): “Perfettamente d’accordo sulla gratuità. Se vinceremo, un Ministro sarà presidente CAI”

Intervista con il leader forzista alla vigilia del voto elettorale e dopo la firma di FI sul ‘Patto per la Natalità’ promosso dal Forum Famiglie: tra le priorità politiche anti-denatalità “un lavoro sicuro e stabile ai giovani” “investimenti per la conciliazione fra maternità e lavoro”, “lo stesso bonus bebè mantenuto e rafforzato”

Sull’adozione: “Trovo profondamente ingiusto, prima di tutto per i bambini, che questa forma di genitorialità tanto nobile sia a pagamento. Per quanto riguarda la vostra attività nel suo complesso, voglio rassicurarvi sul fatto che il mio governo, come già è accaduto, cercherà di operare collaborando nel modo più stretto con gli addetti ai lavori”

adozione internazionale, Berlusconi favorevole alla gratuità. Se andrà al governo un ministro sarà presidente CAIPresidente Berlusconi, il 15 febbraio venti Enti Autorizzati in sala Nassirya al Senato hanno presentato la proposta alle forze politiche ‘Adozione un bene per tutti’, proponendo una serie di misure, tra cui la gratuità delle adozioni. Cosa pensa di questa proposta?

Su questa proposta in particolare sono perfettamente d’accordo. Trovo profondamente ingiusto, prima di tutto per i bambini, che questa forma di genitorialità tanto nobile sia a pagamento. Per quanto riguarda la vostra attività nel suo complesso, voglio rassicurarvi sul fatto che il mio governo, come già è accaduto, cercherà di operare collaborando nel modo più stretto con gli addetti ai lavori. Mi dicono che negli ultimi anni questo dialogo fra governo e associazioni sia molto rallentato e questo certamente non è un bene. Come già in passato, il nostro governo indicherà un ministro come Presidente della Commissione Adozioni Internazionali, proprio per sottolineare la necessità di coordinare le politiche sulla adozioni con il complesso degli indirizzi di governo in politica economica,  sociale ed estera. Voglio ricordare che nell’ultimo anno nel quale siamo stati al governo per intero, il 2010, si è giunti al numero record di oltre 4.000 adozioni internazionali. Oggi il numero è sceso a poco più di 1.000. Un vero e proprio dramma, pensando anche alle migliaia di coppie sposate sterili che vorrebbero creare una famiglia, ma che rinunciano all’adozione per eccesso di burocrazia, di tempi lunghi e di costi economici.

Parlare di adozione internazionale in questo momento politico e storico cosa significa per Lei?

Ha un grande valore morale. Le adozioni internazionali sono un atto d’amore ma anche di attenzione verso i più deboli, un gesto che proprio per la sua gratuità diventa testimonianza dei valori più alti. La politica ha il dovere di favorirle in ogni modo. E’ un dovere verso i bambini, che non hanno potere di voto e che pure esistono, che sono dall’altra parte del mondo e che aspettano di trovare quello a cui ogni essere umano ha diritto, il calore e l’affetto di una famiglia. E’ però un dovere anche verso quelle potenziali madri e padri che credono profondamente nella famiglia come bene prezioso per la nostra società, ben rappresentata dagli articoli 29 e 30 della nostra Costituzione. Chi sceglie di adottare un bambino fa una scelta per il futuro e per la vita: non possiamo che essere dalla sua parte“.

Nei giorni scorsi è stata annunciata la firma del Suo Partito al “Patto per la Natalità” promosso dal Forum delle Associazioni Familiari. In caso di vittoria elettorale quali saranno le vostre priorità politiche per far fronte al calo delle nascite?

Ho sempre pensato che avere dei figli sia la più grande gioia che possa capitare nella vita a una donna e un uomo. Una società che fa dei figli è una società che crede in sé stessa e nel suo futuro, che crede di avere qualcosa da lasciare alle nuove generazioni. Il drammatico calo della natalità in Italia è al tempo stesso un grave sintomo di crisi della fiducia, e una bomba ad orologeria di tipo economico, perché significa che un numero sempre minore di persone attive dovrà mantenere un numero sempre più grande di anziani. Le nostre politiche per far ripartire l’Italia, per dare un lavoro sicuro e stabile ai giovani, per facilitare il mercato immobiliare e quindi l’acquisto di una casa, gli investimenti che faremo per la conciliazione fra maternità e lavoro, lo stesso bonus bebé, che avevano già introdotto i miei precedenti governi e che manterremo e rafforzeremo, sono tutti strumenti per rendere più facile, a chi lo desidera, creare una famiglia ed avere dei figli. Tutto questo ancora non basta, però: dobbiamo assolutamente invertire il senso di precarietà, il pessimismo e la negatività che sono stati innescati in questi anni. Dobbiamo osare perché si superi la difficoltà di sopravvivere e si arrivi, finalmente a sperare di essere felici“.