Adozione internazionale in Sud America: Autorità Centrali a confronto

bimbi messico 150Una piattaforma di misure per ribadire il diritto a vivere in famiglia di ogni minore abbandonato nel Centro e Sud America. E’ quella realizzata dalle Autorità Centrali di sette Paesi del Centro e Sud America (Ecuador, Guatemala, Messico, Perù, Repubblica Dominicana, Uruguay, Cile) che si sono incontrate a Santiago del Cile il 29 e 30 aprile 2010 per partecipare al Primo Incontro Regionale promosso proprio con l’obiettivo di formare un Gruppo di Lavoro per tutelare l’infanzia abbandonata e in difficoltà familiare.

Il direttore dell’Autorità Centrale cilena (SENAME) ha evidenziato che è stata una grande opportunità per lavorare in maniera congiunta, partendo dalle esperienze dei Paesi aderenti, all’elaborazione di un documento per garantire il diritto alla famiglia ai minori abbandonati, nel pieno rispetto della Conferenza de l’Aja del 1993.

Di seguito il testo approvato dai rappresentanti delle Autorità Centrai a Santiago il 30 aprile 2010:

“I rappresentanti delle Autorità Centrali dei Paesi di origine dell’America Latina presenti a Santiago del Cile all’incontro del 29 e 30 aprile 2010, ribadiscono il loro impegno a cooperare all’interno della Convenzione dell’Aja sulla protezione dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale.

Considerando:

1. La necessità di garantire il rispetto del diritto a vivere in una famiglia, attraverso l’adozione internazionale, per quei bambini che non hanno potuto trovare una famiglia adeguata nel loro Paese di origine.

2. L’importanza di lavorare insieme per stabilire un coordinamento permanente, a livello dei Paesi di origine, con il fine di trattare i temi rilevanti che devono essere affrontati in relazione ai Paesi di accoglienza, enfatizzando la corresponsabilità di entrambe le parti nei processi di adozione internazionale.

3. Che come Paesi di origine affrontiamo fallimenti e difficoltà comuni nei processi che coinvolgono i Paesi di ricezione.

4. La prossima riunione della “Commissione Speciale del 2010 sull’applicazione pratica della Convenzione dell’aja sull’Adozione”, convocata dalla Conferenza dell’Aja del Diritto Internazionale Privato.

5. La necessità di presentare presso la Commissione dell’Aja un discorso e delle posizioni comuni come Paesi di origine latinoamericana per ottenere il dovuto spazio nei confronti dei Paesi di ricezione, e il riconoscimento delle proprie richieste.

6. Che la cooperazione internazionale tra i Paesi latinoamericani è necessaria e fondamentale per poter affrontare la grandezza delle gravi violazioni dei diritti delle quali sono vittime i bambini e gli adolescenti che vivono nei Paesi colpiti da disastri naturali, come il caso di Haiti, o da conflitti bellici.

Si impegnano a:

Primo: Creare strumenti adeguati che permettano che le adozioni internazionali che hanno origine nei loro Paesi, e che garantiscano l’effettivo diritto a vivere in una famiglia a tutti quei bambini che sono stati privati dello stesso e per i quali non si è potuta trovare una famiglia nel loro Paese di origine.

Secondo: Mantenere una cooperazione permanente e un coordinamento tra le autorità Centrali dei loro Paesi, per proteggere i diritti dei bambini che abbiano bisogno dell’adozione internazionale, e raggiungere gli altri obbiettivi della Convenzione dell’Aja sulla protezione dei minori e cooperazione in materia di adozione internazionale.

Terzo: Appoggiare e collaborare con i mezzi e le attività degli organismi internazionali in seno ai quali lavoriamo insieme, destinate al rafforzamento del sistema di protezione per l’infanzia e l’adolescenza ad Haiti, con il fine di garantire il diritto dei bambini e degli adolescenti haitiani a vivere in una famiglia.

Quarto: Approvare un documento con le proposte comuni nate da questo incontro internazionale, che contenga un discorso condiviso e proposte concrete da presentare nella prossima riunione della “Commissione Speciale del 2010 sull’applicazione pratica della Convenzione dell’aja sull’Adozione”, al fine di rinforzare la loro relazione con i Paesi di ricezione.

Quinto: Diffondere gli accordi e i prodotti di questo incontro internazionale ai Paesi di origine che non hanno potuto assistere ed invitarli a unirsi alla proposta comune.

Per ulteriori informazioni:

www.sename.cl