Adozione internazionale. La CAI invita gli enti autorizzati alla trasparenza sulle adozioni in corso

Una vittoria per Ai.Bi., Griffini: “Con Della Monica scontro partito da questo tema. Ancora attendiamo risposta a interpellanza del sen.Quagliariello”

Un’altra vittoria di Ai.Bi. – Amici dei Bambini sul fronte della trasparenza nel sistema della adozione internazionale. La CAI – Commissione Adozioni Internazionali, ha infatti invitato gli enti autorizzati a pubblicare, oltre a quelli inerenti i procedimenti conclusi, anche i dati relativi alle adozioni in corso.

Per venire incontro alle esigenze di maggiore trasparenza e facilitare una scelta più consapevole al momento del conferimento dell’incarico all’ente da parte delle coppie aspiranti adottive – ha spiegato in una nota la Commissione – la CAI, nel corso della seduta collegiale del 29 maggio 2019, ha stabilito di procedere alla revisione dell’art.17 della delibera n. 13/2008/SG del 28 ottobre 2008 riguardante la ‘Diffusione dei dati rilevanti per una corretta informazione al pubblico’”.

“Il nuovo testo dell’articolo 17 – spiegano ancora dalla CAI – integra le informazioni già messe a disposizione delle coppie adottive con il dato riguardante il numero dei conferimenti pendenti (adozioni in corso) suddiviso per ciascuno dei Paesi in cui l’ente opera. I dati saranno pubblicati sui siti web degli enti autorizzati e aggiornati ogni tre mesi”.

Una vittoria per Ai.Bi., perché per anni è stato l’unico ente autorizzato a pubblicare i dati sulle adozioni e perché aveva chiesto a gran voce che la CAI – Commissione Adozioni Internazionali, applicasse le linee guida che prevedevano, appunto, la trasparenza.

Lo scontro con la vicepresidente della CAI di allora, Silvia Della Monica – spiega il presidente di Ai.Bi., Marco Griffini era sorto proprio sulla questione della trasparenza. La dottoressa Della Monica, che passerà alla storia come la ‘paladina della non trasparenza’, si è infatti rifiutata di imporre agli enti la pubblicazione dei dati… e non li pubblicava neppure lei stessa, nonostante fosse tenuta a rendere pubblici i dati semestrali e annuali di tutti gli enti e nonostante i pressanti appelli da tutte le parti coinvolte: famiglie, enti, associazioni. Ai.Bi. quindi si vide costretta a calcolare, in base ai dati degli enti che, seguendo l’esempio proprio di Ai.Bi., nel frattempo avevano iniziato a pubblicare, delle stime, applicando idonei algoritmi relativi ai dati di tutto il sistema, quanto meno per dare alle famiglie un’idea dell’andamento delle adozioni, e ricevendo per tutta risposta dalla CAI a gestione Della Monica una diffida a continuare…”

”A quel punto – prosegue Griffini – è iniziato un duro braccio di ferro tra Ai.Bi. e la dottoressa Della Monica, durato quattro anni e sfociato nella non riconferma di colei che ha gettato l’adozione internazionale in Italia nel periodo più buio della sua storia. A proposito, aspettiamo ancora una risposta all’interpellanza presentata dal senatore Quagliariello sulle irregolarità commesse…

“Comunque – conclude il presidente di Ai.Bi. – è logico e ovvio che quanto deciso dalla CAI sia per noi una vittoria, e ne andiamo fieri. Ora però c’è una seconda battaglia da vincere. Quella contro la piaga dei pagamenti in contanti per le adozioni, che abbiamo già denunciato.”