adozione, i dati degli enti autorizzati dalla Commissione Adozioni Internazionali

Adozione internazionale. Con L’exploit di Lega e M5S cambia il sistema-adozione in Italia: ecco i loro programmi

L’esito elettorale ha certificato un dato certo: chi ha governato negli ultimi 5 anni il Paese dovrà cedere il passo a nuove configurazioni e nuovi punti di vista, anche per l’adozione internazionale

Nonostante la forte crescita dei pentastellati, che diventano il primo partito, è la coalizione di centrodestra quella più vicina ai numeri per un potenziale Governo, con Salvini leader nei numeri. Entrambe le realtà politiche avevano promesso ad AiBiNews una revisione forte del sistema dell’adozione in Italia

adozione, i dati degli enti autorizzati dalla Commissione Adozioni InternazionalidozioneLa rivoluzione politica è arrivata: le elezioni del 4 marzo hanno sancito il crollo del Partito Democratico e, più in generale, di tutti i partiti che avevano governato l’Italia fino a qualche settimana fa. Finisce un’epoca politica e ne inizia una tutta nuova, che comprende e include anche il sistema dell’adozione internazionale. Proprio su questo tema, in più circostanze, gli esponenti delle realtà uscite vincitrici dalle urne avevano commentato e sentenziato, nei giorni scorsi, la necessità di cambiamenti ben più che significativi.
In particolare, il leader della Lega Matteo Salvini, in un’intervista a margine di un Convegno dal titolo ‘Oltre l’inverno demografico’ aveva chiarito come “è tutto il sistema legato alla famiglia, ai figli, al ruolo dei genitori improntato alla libertà che vogliamo rivedere politicamente e culturalmente: libertà di cura, libertà di educazione, libertà di scelta, rispetto dellla vita delle persone, con la profonda convinzione che la famiglia sia quella scritta nella Costituzione e che i bimbi abbiano il diritto di avere una mamma e un papà. Del resto si può parlare, ma i bambini vengono al mondo se ci sono una mamma e un papà e vengono adottati se ci sono una mamma e un papà“. Una dichiarazione netta, che include anche politiche per l’adozione diametralmente opposte rispetto a quelle portate avanti finora.
A fargli eco, in un’intervista esclusiva ad AibiNews, il candidato leghista Simone Pillon, secondo il quale “è assurdo che la fecondazione assistita sia nei LEA e l’adozione no. Tra l’altro l’adozione è una forma di genitorialità a tutti gli effetti e trovo sia gravissimo che venga vessata da inaccettabili costi. Va anche detto che in larga parte i costi dipendono dalle attività all’estero, ma è senz’altro necessario trovare una soluzione che sgravi definitivamente le famiglie adottive”. Una svolta impedita finora da “lacci e lacciuoli della burocrazia, ma anche una palese volontà politica dei governi di centro-sinistra, orientati a puntare sulla fecondazione assistita piuttosto che sull’adozione“, che viceversa, nel caso si trovassero i numeri per un Governo di centro-destra implicherebbe un lavoro per la gratuità, “ma allo stesso tempo dobbiamo innescare un percorso virtuoso con gli enti autorizzati in modo da definire i costi standard”. Un’indicazione che privilegerebbe “le misure definitive piuttosto che gli spot ‘una tantum’“.
Stessa linea d’onda ‘rivoluzionaria’ anche per il futuro della Commissione Adozioni Internazionali (CAI), della quale Pillon ha fatto peraltro parte: “Sono stato per anni nella CAI nel tempo di massima crisi, quando la dott.ssa Della Monica rifiutava di riunire la commissione stessa. Dobbiamo radicalmente riformare il sistema, onde impedire che torni a essere ostaggio dell’arbitrio di un singolo” e tornando “a mettere l’accento sulla bellezza della vita umana”. Certificato, da parte della Lega, anche un ‘no’ convinto alle adozioni gay “perché i bambini, specialmente se orfani e abbandonati, hanno il diritto di crescere con una mamma e un papà. Niente esperimenti sociali sui più fragili“.
Posizione in parte differente, pur nel quadro di una condivisione della necessità di riforme forti per il sistema, anche dal M5S. In particolare, per il deputato uscente Emanuele Scagliusi, il futuro Governo dovrà “ridare certezze ai genitori adottivi, chiarendo le responsabilità degli enti autorizzati e quelle della Commissione Adozioni Internazionali in modo da poter dare punti di riferimento alle richieste di informazioni accurate da parte dei genitori”.
Sul fronte dei costi economici, Scagliusi – che ha rimarcato come a più riprese avesse cercato di “inserire emendamenti e ordini del giorno nelle leggi di bilancio che si sono succedute negli anni, trovando ahimè nessuna risposta da parte del Governo” uscente. Una circostanza che potrà però probabilmente cambiare a partire dal prossimo futuro.
E sull’eventualità di un bonus adozioni, come quello proposto dalla Conferenza al Senato del 15 febbraio organizzata da 20 Enti autorizzati, l’esponente pentastellato ha sottolineato che “bisognerà prima tagliare le spese inutili con una seria revisione della spesa pubblica, al fine di liberare le risorse per sostenere anche le famiglie adottive. Credo sia possibile mettere a punto misure che favoriscano un sostegno economico proporzionale al reddito, per le coppie in cerca di adozione”.