Adozione internazionale. Quella telefonata che arriva all’improvviso. E che ti può cambiare la vita

La chiamata per l’abbinamento genera nelle coppie emozioni forti. E uniche. Che bisogna gestire

 “‘Ma è la telefonata…per quello?’ Ecco, capita nel mio lavoro di dover fare ‘la telefonata…per quello’”. Quello è l’abbinamento della coppia con il proprio figlio adottivo e a raccontare questa emozionante esperienza è Alice, dalla sede di Mestre di Ai.Bi. – Amici dei Bambini. Quella per l’abbinamento è infatti una telefonata che potrebbe sconvolgere la vita di una coppia in attesa e, per quanto si preparino le coppie al riceverla, non si è mai pronti e le reazioni sono tante. E uniche.

“C’è una sorta di patto con le coppie in attesa – spiega ancora Alice – le si avverte prima di come l’operatore delle adozioni li chiamerà ‘per quello’. Non si può telefonare ad una coppia e dire, serenamente: ‘Buongiorno, vi chiamo perché è arrivato un abbinamento per voi’. Li si potrebbe ammazzare sul colpo! Preferiamo dire ‘vi chiamo per fissare l’incontro in sede’, facendo però intendere che si tratti di ‘quello!’”.

Ma quando accade di farla, quella telefonata? “Beh, a me è capitato ieri! – spiega Alice – Come al solito ho iniziato coi convenevoli: ‘buongiorno’, ti presenti e chiedi ‘come va?’, più per educazione, ma soprattutto per capire se il ritmo… cardiaco ha ripreso con regolarità. In questo caso la coppia era insieme. Lo ho capito dal fruscio e dai rumori di sottofondo. Il marito deve aver fatto cenni alla consorte, perché venisse ad ascoltare, e infatti si è sentito il baccano di una signora che stava correndo per non perdersi una parola, mentre il marito trafficava con dita semi-paralizzate dalla sorpresa, per mettere il vivavoce”.

E a quel punto? “A quel punto ripeti ‘Come va? Tutto bene spero’ e senti un veloce ‘sì sì. …buongiorno (la moglie), lei?’ e il marito che fa l’eco: ‘sì, sì…buongiorno, lei?’ ‘Benone, volevo solo assicurarmi che il 25 luglio voi foste a casa, per venire presto in sede da noi. È cosi, vero?’. E lasci intendere dalla voce, che stai ridendo e che finalmente ‘la telefonata’ è questa. Sento la voce colta dal terrore, rispondere: ‘Siamo in vacanza all’estero’. A quel punto ero io quella presa dal panico! L’autorità straniera si attende una risposta a breve! Come fare? E già nella mia testa sto cercando tutte le soluzioni possibili per fare arrivare questa coppia con aerei, treni, dirigibili, gondole… in sede a Mestre, nonostante tutto! E gli scenari sono devastanti, per le loro vacanze. Sono loro però a risolvere la situazione, con la voce a filo, aggiungono: ‘ma torniamo sabato’! Wow …questo volevo sapere! Ora riprendo io a respirare! Mi rilasso e mi sento in confidenza tale da dire: ‘benone, vorrà dire che non finite le ferie sabato, ma lunedì mattina, quando sarete in sede a Mestre con me e la psicologa. Vi faccio fare un ‘viaggetto’ fino alla nostra sede, ok?’ Lascio in sospeso la frase, solo per dare a intendere… dai sì, proprio quello! È per quello che vi chiamo! E dall’altra parte della cornetta, ma anche mi pare, dall’altra parte dell’universo, esce un filo di voce: ‘possiamo sapere come mai’? ‘Per quello!’, rispondo ridendo. ‘Ma quello… quello?’, mi sento chiedere. Rispondo serena: ‘ quello quello! Ok?’. ‘Si. ok. lunedì mattina a Mestre per quello’. E la telefonata finisce così!”.

“In realtà – conclude il suo racconto Alice – la questione non finisce lì, perché oggi mi sono trovata una mail dalla coppia in vacanza che, come è già capitato in tantissimi casi, mi scrive: ‘Buongiorno Alice, approfitto del viaggio per chiederle se può dirmi se la telefonata tanto attesa è arrivata e se lunedì ci proporrà un abbinamento, o si tratta di altro?’”.

No, tranquilli. Nient’altro. Il miracolo dell’adozione può avere inizio.