Elezioni politiche 2022. Adozione Internazionale: riprendiamo a fare le Kafale anche in Italia

In Marocco vengono abbandonati 100 bambini al giorno. Il Belgio, in conformità alla Convenzione dell’Aja, ha firmato un accordo bilaterale con il Paese per l’accoglienza dei bambini in Kafala. Oggi, lo può fare anche l’Italia

Formalmente, con la ratifica del 2016 della Convenzione dell’Aia del 1996, l’Italia ha la possibilità di organizzare in sicurezza, nell’ambito della cooperazione tra Stati, le procedure per l’affidamento internazionale e quelle per il collocamento di minorenni attraverso la “kafala”, speciale misura di protezione dell’infanzia prevista nei Paesi di tradizione giuridica islamica, seguendo in ciò il virtuoso esempio del Belgio, che ha recentemente firmato un accordo bilaterale con il Paese nord-africano che prevede l’accoglienza dei bambini in Kafala e la possibilità che la stessa sia convertita in adozione, così da assicurare al bambino l’accesso a tutti i diritti.
Il rapporto UNICEF del 2015 sulla “Mappatura della protezione sociale in Marocco” sottolinea come il 60% dei bambini tra zero e sei anni senza protezione familiare sia interamente a carico della società civile o in abbandono per strada, essendo impossibile accoglierli tutti nei 49 centri esistenti; inoltre, afferma che, pur nella mancanza di dati certi, l’abbandono in Marocco prosegua al ritmo di circa 100 bambini al giorno, solo considerando gli abbandoni alla nascita. Alla luce di questi dati risulta evidente l’urgenza di regolamentare le procedure tra Marocco e Italia al fine di stabilire una “comunicazione” tra i due sistemi giuridici che tenga conto del superiore interesse dei bambini.

Le Linee guida sulla Kafala dei minorenni abbandonati del Marocco

Già a partire dal 2016 il Marocco ha fatto precise raccomandazioni riguardanti l’aspetto dei richiedenti che risiedono fuori dal Marocco, in particolare affinché si ottenga l’approvazione delle autorità per l’accoglienza del bambino da prendere in carico all’estero. In questo contesto il Marocco richiede che siano condotte delle verifiche sull’idoneità dei richiedenti stranieri a prendersi cura di un bambino abbandonato. Inoltre, ha stabilito che la residenza in Marocco non sia una condizione di ammissibilità delle domande per prendere in Kafala un minore in via temporanea.

430 mila cittadini del Marocco residenti in Italia

Nel nostro Paese, in base ai dati Istat riferiti a gennaio 2022, ci sono circa 430 mila cittadini del Marocco regolarmente residenti (oltre l’8% dei circa 5,2milioni di stranieri residenti in Italia): si tratta molto spesso di persone con un buon grado di integrazione (tra gli studenti stranieri, ad esempio, il 20% proviene dal Marocco).
In vista delle ormai prossime elezioni, chiediamo che le forze politiche manifestino espressamente la propria posizione rispetto all’impegno di avviare ogni procedura possibile per rendere possibile e agevolare l’accoglienza dei bambini abbandonati, sia in Italia sia all’estero, rendendo possibile realizzare l’accoglienza dei bambini in Kafala anche in Italia.