Adozioni Colombia: perchè abbiamo adottato tre fratelli

“Sono una forza incredibile, uno scudo, irremovibili”, la neo-mamma Costanza descrive così i suoi tre bambini, Alba (9), Josè (8) e il piccolo Leder (4) adottati due mesi fa in Colombia. Abbiamo ripercorso insieme a lei i momenti più significativi di questa storia di adozione.

Come ha avuto inizio la vostra storia di adozione?

Io e mio marito ci conosciamo da 20 anni e da 8 siamo sposati. Lavorando nel sociale ho sempre considerato la possibilità di adottare un bambino, quindi questa scelta è stata un passaggio naturale. Mentalmente non abbiamo mai posto un numero limite di bambini da adottare; ci consigliavano due, ma alla fine abbiamo accolto 3 figli.

Come avete conosciuto Ai.Bi.?

E’ stato grazie ad internet che abbiamo conosciuto Amici dei bambini. Da subito ci è sembrata un’associazione attendibile e seria. Per tutto il periodo in cui siamo rimasti in contatto con la referente di Ai.Bi. mi sono trovata davvero molto bene, era una persona affidabile, in grado di infondere fiducia. Mi è sembrata sincera.

Come è andato il primo incontro con i vostri figli?

Non ce lo aspettavamo così. Quando siamo arrivati in Colombia in una piccola città del sud del Paese, il 14 marzo scorso, inizialmente tutto ci è sembrato molto formale… finché sono arrivati i tre bambini. Beh…il più piccolo non si è fatto problemi ad abbracciarci e baciarci, sembrava fossimo sempre stati assieme. Una cosa che non posso dimenticare, il fatto che subito ci ha chiamato mami e papi. I 3 bambini ci sono sembrati educatissimi, probabilmente anche per loro l’emozione era forte. Tutti insieme poi abbiamo fatto una piccola festicciola, come ci era stato suggerito, per celebrare questo primo incontro. I bambini allora si sono scatenati, era spensierati e felici. Abbiamo poi trascorso altri 24 giorni in Colombia, è stato un periodo molto bello, durante il quale abbiamo conosciuto persone disponibili.   

Il rientro in Italia come è stato?

Siamo arrivati in Italia il 16 aprile, dopo 1 mese e 5 giorni trascorsi in Colombia. L’impatto per i ragazzi è stato buono. Nonostante non parlano ancora bene l’italiano riescono a farsi capire e comunicare senza troppi problemi. I primi giorni è stato un via e vai di gente che è venuta a casa nostra perché volevano conoscerli. Ho notato il loro atteggiamento, molto serio nei confronti di chi non hanno mai visto, mentre più tranquillo con noi, sembrava cercassero protezione. Adesso Josè, ha iniziato a frequentare una scuola di calcio.

Com’è il rapporto tra i bambini?

Sono una forza incredibile, uno scudo, irremovibili. Sono uniti tra di loro, ho notato che non hanno rimpianti dei loro anni trascorsi in Colombia, solo alcuni ricordi.

Se volesse lasciare un messaggio alle coppie adottive?

Credeteci, perché è bellissimo. Non demoralizzatevi, fatevi forza, tutto ciò che viene in seguito vi darà una grande gioia.