Adozioni in Africa: chi lotta con Madonna?

Le pagine di cronaca parlano ancora della battaglia di Madonna per adottare il secondo figlio in Malawi. La Corte Suprema del Paese ha rimandato a data indefinita il ricorso della pop star a cui era stata rifiutata, lo scorso marzo, l’adozione della piccola Marcy James. Come riporta una notizia Ansa diffusa proprio oggi, “il tribunale non aveva trovato che la bimba, nonostante vivesse in un orfanotrofio, fosse talmente povera da richiedere un’adozione internazionale”. La decisione, come evidenzia Ansa, è stata appoggiata da numerose organizzazioni contrarie alle adozioni internazionali.

La motivazione del giudice apre uno scenario inquietante. Se l’adozione internazionale fosse davvero preclusa ai bambini abbandonati che non si trovano in un’effettiva condizione di povertà, come nel caso della piccola Marcy James, chi potrebbe tutelare il loro diritto alla famiglia? In questo momento Madonna si sta rivelando l’unico difensore dei diritti dei bambini abbandonati nel Paese. Le leggi locali di fatto ostacolano l’accoglienza dei minori in famiglia in quanto un’aspirante famiglia adottiva deve risiedere nel Paese almeno 18 mesi prima di poter ottenere l’adozione. Una corsa ad ostacoli non solo per la cantante, ma anche per qualsiasi coppia che si deve districare con i permessi dal lavoro e la gestione della vita familiare.

Eppure sono migliaia i bambini che vivono nel Paese e nel continente senza una famiglia. Il numero di bambini che hanno perso i genitori a causa dell’Hiv dà già l’idea della gravità del fenomeno: sarebbero 4 milioni gli orfani dell’Aids secondo le stime di Unicef. Sono bambini provati dal dolore della perdita dei genitori e da condizioni di vita troppo dure per la loro tenera età. Avrebbero bisogno di leggi che si mettano dalla loro parte e garantiscano un presente sereno e un futuro dignitoso, facilitando l’accoglienza familiare. Al contrario esistono ordinamenti come quello del Malawi che aggiungono ulteriori ostacoli al già complesso percorso adottivo.

Non si tratta di “sradicare” questi bambini dalla loro terra, come sostengono alcune associazioni per la tutela dell’infanzia, ma di considerare l’adozione internazionale come l’ultima possibilità per un bambino abbandonato di trovare una famiglia. Ogni adozione internazionale, infatti, deve essere realizzata nel pieno rispetto di quanto previsto dalla Convenzione de L’Aja sulla tutela dei minori adottabili. Non si spiega quindi la posizione delle Organizzazioni contrarie all’adozione internazionale, che di fatto non propongono altre soluzioni per togliere i bambini dagli orfanotrofi.
Aldilà di ogni polemica, la vicenda di Madonna ha permesso di far conoscere all’opinione pubblica mondiale il problema di milioni di bambini che vivono negli orfanotrofi. Un esercito di innocenti di cui nessuno parla fino al momento in cui Madonna o altre popstar ne chiedono l’adozione.