Adozioni in Bielorussia, la priorità non sono i bambini

(Minsk) “La politica internazionale purtroppo, si muove seguendo altre priorità che non sono i bambini, ma sono invece il gas, il petrolio, le materie prime, e magari oggi la Georgia, l’Ossetia, l’Abkhazia, la partita a scacchi con la Russia. – ha detto Giuseppe Carboni, console onorario della Bielorussia in Sardegna – Pensiamo alla decisione UE di escludere la Belarus dal sistema comunitario di preferenze tariffarie generalizzate, ingiustizia che salta agli occhi scorrendo l’elenco degli oltre 100 paesi che invece godono di tali benefici e dove certo le condizioni e i diritti dei lavoratori sono di gran lunga peggiori che in Belarus. Ma sono certo che i rapporti di amicizia tra i due Paesi faranno in modo da ricucire quegli strappi che investono i sentimenti.”

Sono queste le parole del Console onorario Carboni sulla situazione delle adozioni internazionali nelle Repubblica di Bielorussia, riprese dal portale di informazione Belarus News.

Ricordiamo che la Bielorussia, nonostante un accordo bilaterale siglato con l’Italia nel marzo 2007, registra una situazione di sostanziale stallo con circa 600 pratiche adottive sospese dal 2004. Ad oggi il Governo di Minsk consente solamente adozioni internazionali “mirate”, ovvero a famiglie che hanno già conosciuto il minore in occasione dei progetti di risanamento temporaneo. Vale la pena di ricordare che l’Italia, con 28mila famiglie l’anno, è prima tra i paesi europei che accolgono i bambini che ancora oggi subiscono le conseguenze di Chernobyl, e che pur dichiarando di non avere minorenni adottabili nella propria banca dati, risultano 32mila gli orfani che tuttora crescono nei tanti istituti della Bielorussia.