Adozioni internazionali. Griffini (Ai.Bi.)”Salviamo l’adozione. Basta con i pagamenti in contanti all’estero

Griffini (Ai.Bi.) “La piaga delle adozioni internazionali sono i pagamenti non trasparenti: perché alcuni enti costringono le coppie a pagare in contanti  all’estero i propri referenti? “

Chiaramella (Polaris) “Molte coppie  sono costrette a partire con migliaia di euro infilati nelle mutande e nei calzini, da rifilare sul posto a consulenti e avvocati …”

In Italia ci sono oltre 3700 famiglie in attesa di un bimbo dall’estero. Ma i costi per portarli a casa continuano a crescere. Per diventare genitori si possono arrivare a spendere 25-30 mila euro. Senza contare costi lunghissimi, l’assenza dei controlli e l’indifferenza della politica. Così avere un figlio è ormai un lusso per pochi.”

Continua il dibattito sui piccoli numeri dell’adozione internazionale con  il contributo di Panorama oggi (6 febbraio) in edicola con la copertina “Il commercio delle adozioni” e l’approfondimento di Antonio Rossitto “Il business dell’adozione”.

Monya Ferritti, Presidente del Coordinamento CARE e commissario CAI, rilancia l’urgenza di un sostegno economico per le famiglie adottive “L’adozione è diventata sempre più una cosa da ricchi. Dieci anni fa, negli stessi Paesi, si spendeva molto meno. E’ intollerabile che lo Stato non sostenga economicamente le famiglie. Chi ha reddito medio è costretto a enormi sacrifici. Oppure a rinunciare. Il sistema va completamente rivisto. A partire dal contratto firmato con l’ente che può sempre nascondere delle gabole. Un tema delicatissimo come questo non deve essere materia di codice civile”.

C’è molta sfiducia” – denuncia Luca Chiaramella, presidente dell’associazione familiare Polaris – “Oltre ai tempi d’attesa medi di tre anni, un’adozione ormai costa dai 20 mila ai 40 mila euro. E in molti casi le spese sono fumose. Molti sono costretti a partire con migliaia di euro infilati nelle mutande e nei calzini, da rifilare sul posto a consulenti e avvocati. Chi gli garantisce, poi, che i soldi non saranno usati per corrompere un giudice o un funzionario?

D’altra parte l’erogazione dei denari solo in modo tracciabile ed esclusivamente in Italia, anche per la parte riguardante l’estero, sono espressamente previsti nel testo dell’articolo 18 delle Linee Guida CAI come ricorda Marco Griffini, presidente di Ai.Bi.

E dove entrano in gioco i contanti, tutto è possibile: dalla corruzione al riciclaggio. Ma ci sono le linee guida della commissione: i pagamenti devono essere trasparenti e tracciabili. E devono trovare riscontro nei bilanci degli enti autorizzati, meglio se certificati da una società di revisione. Il settore delle adozioni internazionali esige controlli: continui e diffusi.”

Solo sradicando definitivamente dal panorama dell’adozione internazionale in Italia il ‘tarlo’ dei pagamenti in contanti e, sovente, anche in nero si restituirà credibilità all’adozione internazionale e fiducia alle famiglie che vorrebbero scegliere l’adozione internazionale, ma finora sono rimaste ferme proprio per queste ‘voci’.

Con il nuovo corso della CAI, sotto la gestione di Laura Laera, l’aspettativa di una stagione nuova anche sotto questo punto di vista è, ormai, molto più che una speranza: è l’ancora di salvezza delle adozioni internazionali possibile solo se ci sarà un concreto e indispensabile impegno della politica, delle istituzioni e degli enti adottivi che svolgono il delicato, complesso e necessario compito di mediatori e facilitatori verso l’incontro con il proprio figlio, come previsto per legge.

 

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