Adozioni internazionali in Cambogia: saranno due o otto gli enti autorizzati ad operare nel Paese?

bambini-cambogiani 200C’è molta attesa per il meeting convocato dall’ Autorità Centrale cambogiana (CAIA) che il 26 febbraio 2014 farà il punto sulle adozioni internazionali. Chiuse da quasi cinque anni, i bene informati confermano che questa volta le adozioni verranno finalmente riaperte  nei prossimi mesi. Anche se i funzionari dell’Autorità centrale cambogiana finora non hanno indicato nessuna data.

Ma le premesse perché la notizia venga confermata ci sono tutte. Tra i bene informati, c’è l’avvocato Keo Sokea, direttore della SK&P Law, principale società di consulenza cambogiana in tema di Adozioni nazionali e internazionali. Sokea ha confermato ad Ai.Bi. che questa volta il Ministero degli affari sociali cambogiano ha le carte in regola per ufficializzare la riapertura delle Adozioni Internazionali. Altro segnale incoraggiante è che l’Unicef, organizzazione che finora non si era mai espresso ufficialmente a favore della riapertura delle adozioni internazionali in Cambogia, è tra i promotori del’incontro.

Il perché è presto detto. Negli ultimi quattro anni il governo cambogiano ha lavorato per migliorare la legislazione relativa alle adozioni internazionali (AI).

In particolare, come riporta il sito del Dipartimento di Stato americano (adoption.state.gov.) con i progressi legislativi recenti, la Cambogia si è attrezzata per garantire che l’adozione sia etica, trasparente e nel superiore interesse dell’adottato. Prevista anche la regolamentazione dei numerosi orfanotrofi cambogiani non autorizzati, l’istituzione di un sistema per l’identificazione dei bambini potenzialmente adottabili e un attento esame delle possibilità di collocamento nazionale dei minori abbandonati.

Nel meeting verranno presentati i nuovi ‘prakas’ (decreti legge) che integrano la legge sulle AI del 2009. Una sezione specifica sarà dedicata alla presentazione del Prakas relativo alle adozioni di bambini con bisogni speciali. Nella seconda parte verranno affrontate questioni pratiche, come i decreti  che regolamentano le procedure di accreditamento degli enti autorizzati, le tariffe ufficiali relative ai costi di accreditamento e il procedimento di adozione in Cambogia.

In fibrillazioni gli enti autorizzati italiani, presenti nel Paese asiatico che attendono di conoscere alcuni punti salienti. Primo. Quanti enti verranno effettivamente accreditati per ogni Stato adottante, visto che la legge cambogiana ne prevede due, ma gli accordi mai formalizzati tra la CAI e il MOSVY (Ministry of Social Affairs, Veterans and Youth Rehabilitation) consentirebbero a tutti gli otto enti italiani attivi sul territorio di operare, purché siano in possesso dei requisiti necessari. Secondo. La riunione servirà anche a chiarire quali sono i requisiti di ammissione richiesti  e i criteri che la CAIA utilizzerà per valutare le domande di accreditamento. Terzo. La riunione servirà a capire quali sono i costi e le tariffe da pagare per avviare il processo di accreditamento e di adozione.