Adozioni internazionali: primo semestre 2011 aumento del 15%

La Commissione per le Adozioni Internazionali ha presentato “Dati e Prospettive nelle Adozioni Internazionali”, il Rapporto della Commissione per le Adozioni Internazionali sui fascicoli dal 1° gennaio al 30 giugno 2011.

Il Report, realizzato con la collaborazione dell’Istituto degli Innocenti di Firenze, fornisce i dati più significativi relativi al numero di bambini adottati, agli enti autorizzati e ai decreti di idoneità emessi dai tribunali per i minori.

I dati relativi al primo semestre 2011 evidenziano, rispetto allo stesso periodo del 2010, un significativo incremento, pari al 15,2%, dei minori stranieri adottati: le autorizzazioni all’ingresso in Italia di minori stranieri per fini adottivi sono state oltre 300 ogni mese.

Le coppie che hanno realizzato un’adozione nel corso dei primi sei mesi 2011 sono state 1641: un dato straordinario, se comparato alle 1418 coppie adottive nello stesso periodo del 2010 e alle 1468 coppie del 2009.

I minori adottati nel primo semestre 2011 sono stati invece 2.052 (un dato in crescita rispetto ai 1781 minori adottati nel primo semestre 2010 e ai 1858 dal gennaio al giugno 2009). Se a livello quantitativo, dunque, ci sono novità, si mantengono costanti i dati relativi ai Paesi coinvolti: il primo Paese per provenienza è la Federazione Russa, seguita dalla Colombia, che nel primo semestre 2010 si trovava al terzo posto.

I primi dieci Paesi di provenienza nel periodo considerato sono: Federazione Russa (17,15%), Colombia (13,26%), Ucraina (8,48%), Etiopia (6,68%), Vietnam (6,48%), Brasile (5,95%), India (4,87%), Bielorussia (4,82%), Polonia (4,68%) e Cina (3,61%). Da questi primi 10 Paesi, proviene circa il 76% dei minori adottati in Italia. In costante diminuzione è il numero dei bambini entrati in Italia a scopo adottivo da Paesi Europei (nel primo semestre 2010 erano il 48,3% del totale, contro il 43,9% nel 2011), a vantaggio dei minori provenienti da Altri Continenti, in primis dall’America Latina (balzata dal 22,3% al 25%).

Emerge infine, un ulteriore dato: l’incremento percentuale dei bambini provenienti da Paesi che hanno ratificato la Convenzione de L’Aja (56,6%), rispetto a quelli provenienti da Paesi non ratificati (43,4%).